Il futuro del Porto di Gioia Tauro

di Pasquale Patamia
Letterio Bagalà, gioiese doc, il Porto di Gioia Tauro l’ha visto nascere, ha vissuto i primi momenti del progetto industriale calabrese e lo sviluppo degli anni novanta, il finire dello scorso secolo ed il lento declino che sta attraversando il grande scalo portuale in questi anni. Bagalà è un imprenditore tenace, amministratore unico della Universal Services, un uomo innamorato della sua terra e della missione di fare impresa per far crescere il territorio e non depredarne le risorse per “facili arricchimenti”. Al cronista Bagalà racconta con passione questo Grande Gigante “sofferente” e con grinta parla di “rinascita” e “futuro” e lo fa utilizzando due termini che sono alla base dell’economia: nuovo e marketing. Nuovo che sta per innovazione, aggiornamento e marketing che sta per promozione del territorio, messaggio riferito sia alle istituzioni che alla classe imprenditoriale ed anche naturalmente a chi opera e vive nel territorio poiché solo attraverso le sinergie si possono fare grandi cose, scrivere pagine importanti come la storia imprenditoriale di successo di Letterio Bagalà, nome in vista dell’imprenditoria portuale calabrese ed italiana, grande conoscitore dei fenomeni ed anticipatore delle tendenze. “La creazione del nuovo polo logistico intermodale rappresenta solo lo strumento con cui promuovere Gioia Tauro ed il suo porto – afferma al giornale – al fine di recuperare la competitività persa fino ad ora”. E’ chiara la “ricetta” dell’Ad che in maniera schietta riporta una verità vera e necessaria da mettere in atto: “Bisogna fare marketing territoriale per attrarre investitori ed aziende reali nell’area di Gioia Tauro”. Parole pesate e pesanti, messaggi chiari e precisi da raccogliere e mettere a frutto perché il Porto reggino è motore economico e locomotiva industriale strategica per l’intera Calabria.