Gioia Tauro, la rozza supponenza del sindaco

Anna Maria Stanganelli “colpisce” duro su Bellofiore
di Pasquale Patamia
“E’ inaccettabile l’atteggiamento di rozza supponenza di chi partendo da posizioni di pseudo perbenismo, pensa di sostenere la propria politica con parole e gesti di offesa velata, ma palesemente diretta, verso gli altri. Non mi presto, ovviamente, alle provocazioni di questa inutile ed inconcludente rappresentazione della politica”. Così Anna Maria Stanganelli, esponente del PdL in consiglio comunale a Gioia Tauro (RC), taglia corto sulla polemica nata intorno al cambio di casacca del primo cittadino Renato Bellofiore e l’oggettivo stato di dissesto sia finanziario che ambientale in cui versa la Città del Porto del Mediterraneo. “Ben vengano gli impianti sportivi realizzati sui terreni confiscati alla mafia, ammesso che il progetto venga approvato! Ben venga l’abbattimento dei tributi comunali per i commercianti che denunciano il pizzo e che meritano la nostra stima ed il nostro sostegno! Ben vengano tutte le battaglie, purché siano finalizzate al bene comune e non a fini personali. A proposito mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Giovanni Laurendi dell’associazione “Regalami un sorriso” , a sostegno dei bambini diversamente abili, che è stata sfrattata per l’allestimento di un Liceo Scientifico paritario, che, tra l’altro, per l’anno scolastico 2011/12 non ha ricevuto alcuna iscrizione, forse per la retta troppo alta”. Parole infuocate in un clima incandescente da ultimi giorni di campagna elettorale, parole pesanti come macigni che alzano il muro tra maggioranza e minoranza in consiglio comunale in una situazione in cui il primo cittadino Bellofiore si trova di fronte a difficoltà oggettive che sembrano difficilmente superabili in assenza di un apporto di tutte le forze politiche e di fronte ad una politica di autosufficienza che non trova fondamenta nonché di scontro che non certo giova ai gioiesi. “Vale la pena precisare – aggiunge la combattiva Stanganelli – che nasco esponente del Popolo delle Libertà e tale rimarrò non consentendo un avvicinamento di Cittadinanza Democratica e dei suoi adepti, che sventolano bandiere di vari colori, spesso sbiaditi, poiché lo riterrei strumentale e capace di contaminare la linearità e la correttezza del mio partito. Nell’attesa di un suo invito per un civile e reale confronto le preciso – conclude rivolgendosi al sindaco – che per me la legalità è l’aria che respiro …. Lei , quale aria respira?”.