Renzi scopre le carte sull’Ape: 12 mensilità e non 13

La tanto ventilata pensione anticipata altro non è che un prestito garantito dallo Stato da restituire a rate mensili nell’arco di 20 anni (o anche prima se si vuole) con penalizzazione sull’assegno mensile all’effettivo raggiungimento dell’età pensionabile. Un vero e proprio spot elettorale inefficace. Anche perchè in questo modo si esce prima dal mondo del lavoro ma a proprie spese. Come non bastasse, oltre ad accendere ad un prestito, va sottoscritta un’assicurazione per il rischio di premorienza.

L’Ape volontaria sarà erogata per 12 mesi l’anno

Chi effettivamente beneficerà dell’Ape sono le categorie svantaggiate che avranno la “social“. Per loro non ci sarà nessun prestito. Pagherà tutto lo Stato. Ma in ogni caso non ci sarà l’erogazione della tredicesima.

Ape: tetto mensile graduale

Fonti del Governo Renzi spiegano che peraltro nel Dpcm, che verrà pubblicato a gennaio dopo l’approvazione della legge di Bilancio (dopo il referendum!), sarà posto un tetto alla richiesta di Ape del 95% della pensione certificata mensile nel caso di richiesta di anticipo di 1 anno, del 90% in caso di anticipo di 2 anni e dell’85% in caso di anticipo di 3 anni.