Roma, almeno altre nove donne potrebbero essere state contagiate dal romano sieropositivo

Un “untore” moderno che consapevolmente avrebbe contagiato numerose donne. Fino al momento in sei l’avrebbero denunciato. Ma sarebbero altre nove le vittime di Valentino, impiegato romano di 31 anni, arrestato per aver preteso rapporti non protetti nonostante fosse consapevole di avere l’Aids.

La posizione dell’untore potrebbe aggravarsi. Gli inquirenti non escludono l’ipotesi di una precisa volontà di contagiare le partner.

Il trentenne non si sarebbe sottoposto in modo regolare ai controlli in ospedale. Si rifiutò di seguire “cure antiretrovirali destinate a depotenziare la carica infettiva del virus e, dunque, ad assicurare una maggiore protezione delle partner”. Così si legge nell’ordinanza che l’ha portato in carcere. La Procura non esclude un cambio dell’ipotesi di reato: da dolo eventuale a dolo.

Dal 2006 al 2014 Valentino avrebbe avuto diversi rapporti sessuali non protetti, pur consapevole di essere sieropositivo. Alcune donne che potrebbero esser state contagiate stanno effettuando i test per scoprire se sono positive all’Hiv.

Secondo i racconti delle donne, il trentenne dopo aver scambiato con loro messaggi in chat di incontri, prometteva a tutte amore eterno e fedeltà. Lui, però, era già impegnato e con la sua fidanzata ha sempre avuto soltanto rapporti protetti.

L’avvocato dell’indagato punta alla revoca della misura cautelare in carcere per quella domiciliare. Intanto i pm e la polizia giudiziaria indagano tra le agendine e nella memoria del telefono di Valentino per risalire ad altre partner.