Firenze, Arno nuovo di D’Angelis

In Italia, per la prima volta, un grande fiume, l’Arno, è stato finalmente pulito. Se le sue acque non ricevono più quantità industriali di reflui e scarichi come accadeva da secoli, è grazie all’impegno delle tre grandi aziende idriche pubbliche: Acque nel tratto pisano, Nuove Acque nel tratto aretino e Publiacqua nel tratto della Toscana centrale.

Questo il tema di ‘Arno nuovo. Natura e storia del primo fiume italiano finalmente pulito’ (Mandragora), scritto dal direttore dell’Unità Erasmo D’Angelis, che sarà presentato oggi 16 luglio a Palazzo Vecchio.

L’appuntamento è in Sala degli Elementi alle 15.30, ingresso libero. Oltre l’autore parteciperanno il sindaco Dario Nardella, il ministro all’ambiente Gian Luca Galletti, Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua spa, Paolo Nannini, Presidente di Nuove Acque spa, Giovanni Paolo Marati, ad di Acque spa, e Alberto Irace, ad di Acea spa.

Il volume, con prefazione del presidente del Consiglio Matteo Renzi e interventi dei responsabili delle tre aziende impegnate nei tre lunghi tratti di percorso, è un omaggio al fiume che attraversa l’intera Toscana e garantisce acqua ad uso potabile, per l’agricoltura e le attività industriali in gran parte della nostra Regione. Vuole raccontare quanto è stato realizzato dai nostri amministratori, manager, ingegneri, chimici e biologi e operatori a vari livelli per renderlo fruibile e attraente, e soprattutto per concretizzare l’obiettivo della qualità delle sue acque.

Il libro si divide in tre grandi sezioni: 5) la “natura dell’Arno” con la descrizione dei 685 chilometri di percorso – dalla sorgente sul Falterona alla foce di Bocca d’Arno dopo Pisa – con le caratteristiche morfologiche, naturalistiche, paesaggistiche, con il racconto della flora e della fauna presenti nei vari tratti; 6) la “storia dell’Arno”, una sorta di racconto della formazione del corso d’acqua dalle origini al suo percorso attuale, con le variazioni e le modifiche apportate nei secoli dall’uomo; 7) il lavoro delle aziende nel trattamento delle acque per l’approvvigionamento idrico, ma soprattutto per la depurazione degli scarichi e dei reflui con la realizzazione di impianti e reti, con l’impegno straordinario negli ultimi dieci anni per la soluzione di storiche emergenze per migliorare la qualità dell’ecosistema Arno. L’Arno oggi è per lunghi tratti un modello di biodiversità, presenta un intreccio di ecosistemi naturali e la modernità del fiume nel terzo millennio è visibile nei livelli di depurazione che possono farci persino sognare il piacere di un tuffo senza rischi.