Parma, possibilità di rimuovere i vincoli sui 5.000 alloggi convenzionati

Il Comune di Parma ha avviato il procedimento che consente ai proprietari di alloggi, realizzati nell’ambito dell’edilizia convenzionata ed economica popolare (Peep), la rimozione dei vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione o locazione delle relative unità abitative che facciano parte di complessi immobiliari in cui il primo appartamento venduto sia stato rogitato da almeno 10 anni. Ne hanno parlato, questa mattina, durante una conferenza stampa, l’assessore all’edilizia, urbanistica e lavori pubblici Michele Alinovi, il dirigente del Settore Urbanistica Tiziano Di Bernardo, il responsabile del procedimento Alessandro Puglisi e il direttore di Acer Parma Italo Tomaselli.

“La delibera di Consiglio Comunale – ha spiegato l’assessore Alinovi – dà la possibilità a circa 5 mila famiglie parmigiane, proprietarie di appartamenti di edilizia convenzionata, di rimuovere i vincoli oggi presenti sugli immobili e poterli vendere a prezzo di libero mercato o, in alternativa, affittarli sempre a prezzi di mercato. Si tratta di una delibera anti crisi che va incontro alle richieste dei cittadini che dovranno versare all’Amministrazione gli oneri di urbanizzazione non riscossi ai tempi della realizzazione degli appartamenti”. Il provvedimento si inserisce nella scia delle misure adottate dall’Amministrazione per rilanciare la riqualificazione edilizia e dare fiato ad un comparto oggi in crisi secondo il principio della “riqualificazione della città costruita, alla luce degli obiettivi di mandato, in cui rientra anche la recente modifica al Rue – Regolamento urbanistico edilizio e vuole essere un meccanismo per rilanciare la compravendita e le ristrutturazioni”.

Il provvedimento è stato adottato in convenzione con Acer e il direttore Italo Tomasselli ha precisato che l’Azienda Casa Emilia Romagna di Parma ha previsto l’attivazione di un front office dedicato a cui i proprietari ptoranno rivolgersi per la verifica di conteggi e l’accoglimento della pratica .

L’architetto Tiziano Di Bernardo ha spiegato che “si tratta di un’opportunità unica per i 5 mila proprietari di alloggi di edilizia convenzionata dalla città”. Per effettuare lo svincolo si profilano tre tipi di spesa, ha puntualizzato: “la prima è legata ai diritti di segreteria, la seconda al versamento al Comune di un contributo che, mediamente, è pari a qualche migliaio di euro a cui si aggiungono, da ultimo, i costi per il notaio a seguito della sottoscrizione della nuova convenzione”.

Per divulgare l’opportunità offerta dalla delibera di consiglio, in autunno, ha anticipato Alessandro Puglisi, verranno programmati alcuni incontri pubblici nei quartieri.

Si tratta di un’importante opportunità prevista dalla legge n.106 del 2011 e che può finalmente concretizzarsi grazie ad una precedente delibera di Consiglio Comunale (la n. 7 del 11.2.2014) che stabilisce i criteri di calcolo per la trasformazione del diritto di superficie, necessario presupposto per calcolare i corrispettivi per la rimozione dei vincoli.

Una procedura quella approvata che, nel venire incontro alle numerose richieste dei cittadini  ha indubbi riflessi positivi sul sistema economico locale, considerato l’impulso che ne deriva alla libera commerciabilità degli immobili.

Con la deliberazione approvata lo scorso 17 giugno dal Consiglio Comunale sono stati individuati, infatti, i procedimenti ed i criteri di calcolo necessari a rimuovere i limiti residuali di godimento sugli alloggi oggetto di convenzione.  E’ una procedura che riguarda gli alloggi in diritto di proprietà e che non va confusa con quelli in diritto di superficie, già regolamentati dalla delibera di Consiglio n. 7 del 11 febbraio scorso.

La rimozione dei vincoli avverrà attraverso  la stipula di un rogito notarile,  a condizione che siano trascorsi almeno 10 anni dalla data del primo trasferimento all’interno del complesso immobiliare in cui si trova l’appartamento, cioè da quando è stato rogitato il primo appartamento venduto nel condominio, e che venga riconosciuto all’Amministrazione Comunale, un corrispettivo basato secondo i parametri previsti nella delibera.

Il costo medio dell’operazione a carico dei proprietari (che dipende da diversi fattori) è quantificabile in un ordine di grandezza di circa 5.000 euro, fra corrispettivo dovuto al Comune, diritti notarili e diritti di segreteria, ma varia a seconda della situazione e della struttura degli alloggi.

Gli uffici comunali, inoltre, si avvarranno di una convenzione, stipulata con l’Acer, per il calcolo del corrispettivo e l’istruttoria amministrativa.

Gli alloggi potenzialmente interessati all’operazione a Parma sono circa 5.000.

La rimozione del vincolo, che comporta la liberalizzazione del corrispettivo dell’eventuale canone di affitto, del prezzo di vendita e della scelta del contraente (non più legata a condizioni soggettive dello stesso)  produce un notevole aumento di valore dell’immobile, che in alcuni casi può essere quantificato fino al 40%.  In sostanza si potrà vendere o affittare a libero mercato l’appartamento a suo tempo acquistato  a prezzo agevolato.

In autunno  verranno promossi alcuni incontri nei quartieri più direttamente interessati per illustrare le modalità dell’operazione.

Gli uffici responsabili forniranno, a tutti i proprietari interessati, tutte le informazioni e la modulistica necessarie per beneficiare di questa importante opportunità. Per maggiori informazioni tel: 0521/218232 – 0521/218226

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