Disoccupazione, favorire staffetta generazionale

Il capogruppo di Centro democratico in Consiglio regionale, Nicola Benedetto interviene sulla questione della disoccupazione giovanile, commentando i dati Istat di oggi sulla sempre più drammatica emergenza occupazionale dei giovani.

“Di fronte ai dati – sottolinea – la proposta del Centro Democratico di istituire il meccanismo della cosiddetta staffetta generazionale allo scopo di sostenere l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e l’attuazione di meccanismi di flessibilità positiva per i lavoratori maturi, pur nella consapevolezza che la misura non risolve la questione della disoccupazione giovanile, è sicuramente uno strumento che può contribuire a rinnovare le amministrazioni e le aziende e, comunque, a ridurre il numero dei giovani inoccupati e disoccupati. Vale per tutti un dato: per ogni over 60 in uscita è possibile assumere nella Pubblica Amministrazione due under 25”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale Nicola Benedetto sottolineando che “l’iniziativa del Cd, formalizzata con una mozione a firma del capogruppo Cd alla Camera Nello Formisano con l’adesione di quasi tutti i gruppi parlamentari ed approvata con il parere favorevole del precedente Governo Letta, ha ottenuto un primo risultato con l’impegno dell’attuale ministro del Lavoro Poletti di estendere la staffetta generazionale a tutto il territorio nazionale”.

“Se non si individuano rimedi in tempi brevissimi – sottolinea Benedetto – si rischia di tagliare intere generazioni fuori dal mercato del lavoro. Una emarginazione che potrebbe essere permanente, in quanto il sistema produttivo non concede possibilità di reinserimento a persone che abbiano un buco nero di alcuni anni nel loro curriculum culturale e professionale, condizione che sta per diventare il denominatore comune di intere fasce di età. Secondo un’indagine de “lavoce info” – riferisce l’esponente di Cd – con uno stanziamento di un miliardo e mezzo di euro, si potrebbero assumere 190 mila giovani. L’operazione comporterebbe, nel contempo, un minore costo per le imprese di tre miliardi e 200 milioni. Il che significa che l’iniziativa avrebbe come risultati un risparmio complessivo per il “sistema Paese” di un miliardo e settecento milioni di euro e un aumento rilevante dell’occupazione giovanile, con ricadute favorevoli rilevanti anche sui consumi e, quindi, sulla crescita dell’economia”.

Per Benedetto inoltre “gli interventi previsti nella manovra della Giunta Regionale di bilancio 2014-2016 in favore delle imprese con la concessione di 10 mila euro per le assunzioni di giovani ed una spesa di 5 milioni di euro non è in grado di alleviare l’emergenza disoccupazione giovanile ma semmai di allargare a macchia d’olio il già diffuso precariato”.