Rombiolo, simposio La terra, il cielo, le mani

Per combattere il declino dell’attuale modello sociale, politico, economico, culturale, radicato nel sistema produttivo del cosiddetto neocapitalismo o neoliberismo, produttore di molti disagi e fortissime disuguaglianze, ma anche fonte di inquinamento sia della terra che nei valori umani ed etici, l’associazione culturale Alma Tellus, da quasi un anno dalla sua costituzione, sta operando per il recupero dei valori materiali e umani che hanno contrassegnato la civiltà contadina per secoli, mettendo al centro della sua azione sociale e culturale, il cibo coltivato in modo naturale. In questa sfida all’attuale sistema che ha determinato disastri, ha creato una rete di persone che vogliono nutrirsi in modo sano e di coltivatori che coltivano rispettando i processi naturali e concependo il lavoro in modo onesto. Non “consumatori” ma “cibocultori”. Sono quasi cento gli associati che hanno a cuore la difesa dell’ambiente e che si ispirano ai concetti dell’ecologia profonda, per ricreare un’armonia tra corpo, spirito e natura.

La serata che è stata vissuta a Presinaci nei giorni scorsi (sabato 4 gennaio), nella sede del museo della civiltà contadina in collaborazione con l’associazione culturale “Insieme”, assume un valore esemplare ed emblematico per la partecipazione e per i temi che sono stati affrontati e approfonditi, a partire dal titolo del primo simposio “La terra, il cielo, le mani”. L’autentica cultura, nella sua radice etimologica “colere” e “cultus” unisce la terra al cielo, con le mani dei contadini e della loro millenaria esperienza nel rispetto dei cicli naturali: coltivare  e raccogliere per restituire sacralità a Madre Terra e riconoscere lo spirito fecondo che dona la vita; ma significa anche restituire sacralità al lavoro onesto che per millenni i contadini hanno fatto in condizioni di sfruttamento e senza alcun riconoscimento, sacrificando sangue e dignità. A questi significati materiali, storici, etici e spirituali si è ispirato il simposio e si ispirerà l’attività dell’associane culturale Alma Tellus. Di fronte ai crimini che continuamente vengono commessi nei confronti dell’ambiente e dell’umanità, e di fronte all’arricchimento spietato di un sistema vampiristico di capitalismo feroce che mira solo al profitto di pochi eletti e a sbranare il futuro delle nuove generazioni, con i danni irreversibili che vengono compiuti sull’ambiente, mettendo a repentaglio la stessa sopravvivenza delle future generazioni, l’unica via che resta da perseguire per reagire alla prepotenza e alla aggressività delle lobby che continuano a inquinare e a causare malattie e disagi sociali e psichici nella maggioranza dei cittadini, è un ritorno alla terra, all’umile e onesto lavoro dei contadini che rispetta la natura. I contadini sono gli unici che, con il loro umile lavoro, possono restituire dignità alla vita e all’essere umano. La vera crescita sostenibile (ecologica, etica, economica, culturale e sociale) si può generare solo con l’humus che produce il cibo buono e benefico, in cui è presente un’economia sana e sono espressi gli autentici valori umani, etici e spirituali. L’attuale modello produttivo invece esalta la malattia declinata nelle diverse forme e modalità, e nei diversi linguaggi, concepiti per rendere l’uomo sempre più asservito agli interessi di pochi soggetti che manipolano la coscienza, la conoscenza e l’informazione per garantirsi il potere spietato e il profitto. Per poterci opporre occorre cultura autentica (il rapporto diretto con il pubblico, senza mediazione, un ritorno alla cultura orale, il rispetto di chi coltiva la terra con amore senza inquinarla, la creazione di una rete solidale tra tutte le persone sensibili che non possono accettare l’ingiustizia,  la disumanità, la corruzione, l’inquinamento sia del corpo che dell’anima). Solo così si può pensare di invertire una rotta che porta l’umanità in modo irreversibile all’autodistruzione e che ha portato alla crisi che attualmente sta devastando la società e i rapporti umani. Lo hanno ribadito nel suo intervento introduttivo il presidente dell’associazione culturale Alma Tellus Nicola Rombolà che il vicepresidente Francesco Brosio, richiamando ogni persona che ha cuore il bene (materiale, umano e spirituale), ad assumersi la responsabilità culturale e politica a costruire una via che porti ad una nuova coscienza contro tutte le forme di inquinamento che hanno minato la bellezza del creato.

Questo percorso è presente nelle linee guida che ispirano la nuova tendenza dell’agricoltura sociale, come ha spiegato il prof. Antonio Pugliese (docente all’università di Messina e presidente del Centro nazionale di Pet Therapy) in cui è forte il richiamo ai valori millenari della civiltà contadina e che pone alla base il rapporto biodinamico con la terra e con gli animali, per restituire dignità e salute all’uomo. È forte quindi l’esigenza di un ritorno ad una vita che sia in armonia con la natura per recuperare un equilibrio tra anima e natura, un ritorno ad una nuova coscienza in cui l’ecologia profonda diventi stile di vita e non solo mera enunciazione teorica o ideologica.

La serata inoltre è stata caratterizzata dall’arte, con gli interventi musicali del maestro Francesco Braccio (liutaio di lire calabresi e etnomusicologo) che si sono richiamati al mondo del lavoro contadino e alla tradizione orale, e quello della studiosa di astrologia Claudia Demurtas, che si è soffermata sul significato religioso e spirituale sui 12 giorni dell’anno che vanno da Natale all’Epifania. Infine l’artista Carmela Calimera ha spiegato il rapporto dell’arte con la natura, in particolare si è ispirata al titolo del simposio componendo una poesia in dialetto. Ha chiuso l’attrice Ippolita Sicoli ch ha letto e interpretato alcuni brani tratti da alcune opere di cui è autrice.

In particolare il simposio si prefigge il fondamentale scopo di far emergere l’importanza dell’attività rurale secondo i metodi dell’agricoltura naturale per la salvaguardia della salute e dell’ambiente  e l’assoluta necessità di recuperare e riscoprire i molteplici valori umani, ecologici ed economici che sono insiti alla cultura millenaria della civiltà contadina, come l’umiltà e l’onestà del lavoro. Inoltre, nel corso della serata gli ospiti hanno potuto assaggiare i cibi almatellus partecipando al conviviale e allo scambio dei prodotti coltivati dagli associati.