Limbadi, colpo al clan Mancuso eseguiti 24 fermi

In manette, oltre ai vertici storici della cosca, sono finiti anche noti imprenditori vibonesi operanti nei settori siderurgici e dei servizi turistici e un funzionario dell’Ufficio tecnico del Comune di Tropea. Durante il blitz agli indagati sono stati sequestrati numerosi beni ed aziende.

Le accuse contestate a vario titolo agli indagati sono quelle di associazione a delinquere di stampo mafioso e concorso esterno. Il provvedimento di fermo dovrà ora essere convalidato dal Gip distrettuale, chiamato a valutare la misura cautelare da applicare ad ogni singola persona arrestata.

Secondo quanto hanno appurato le indagini, gli affiliati alla cosca Mancuso di Limbadi sottoposti a fermo, tra le altre cose, praticavano prestiti ad usura con tassi sino al 200% annuo. Gli investigatori hanno accertato quello che è stato definito “un vorticoso giro di denaro” che poi finiva nelle casse dei Mancuso.

Gli affiliati, inoltre, secondo quanto emerso dalle indagini, in alcuni casi avrebbero anche sequestrato le vittime dell’usura quando queste non riuscivano a fare fronte ai debiti per indurre i familiari a pagare.