La scomparsa di Rita Levi Montalcino, il commosso ricordo di Michele Affidato

  Riceviamo e pubblichiamo   “Cara Professoressa Rita”. Cosi mi piaceva salutarla. Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere il premio Nobel Rita Levi Montalcini nel settembre del 2007 in occasione del “Premio Donna” presso la cittadella della cultura a Bari. Era la madrina di un riconoscimento  destinato a donne che si erano particolarmente distinte in ambito ed attività socio-culturali, scientifiche, artistiche, politiche ed imprenditoriali. Per quella occasione, l’organizzazione mi commissionò un gioiello per la “Senatrice a vita” Rita Levi Montalcini. Creazione che Le consegnai personalmente durante la cerimonia. Fu una piacevole emozione. E’ il ricordo del mio primo incontro con la “professoressa”. Ho avuto modo di frequentarla per i successivi tre giorni ed è stato molto bello vivere momenti unici insieme. Ho avuto il piacere di dialogare su diversi argomenti e nei suoi discorsi mi ha colpito non solo il suo modo fine e gentile di esprimersi, ma soprattutto la sua vitalità. Mi ha raccontato dei suoi studi nel campo della medicina con le sue scoperte e i suoi progetti futuri, marcando un forte interesse verso la sua fondazione che fino ad oggi ha donato migliaia di borse di studio. Con ammirazione ha visionato un mio catalogo commentando con interesse le creazioni rivelandomi che il bracciale che indossava era a lei molto caro perché era stata realizzato da un  suo disegno, mentre la spilla le era stata regalata in un momento difficile della sua vita e giovinezza. Un periodo in cui fu costretta a trasferirsi in America per continuare gli studi e rientrare in Italia nel 1970. Le chiesi come mai ai tempi in cui studiava non era rimasta in America e lei mi rispose: “ sono tornata perché da noi esiste l’umanità”, una frase che è rimasta scolpita nel mio cuore facendomi capire la grandezza di questa donna.  La professoressa sosteneva diversi progetti per mantenere allo studio le giovani donne africane. In un suo intervento affermò: “Io ho fiducia nelle donne, ho molta stima in loro e avendo vissuto così a lungo vedo con gioia quanto è cambiata la situazione dall’età della mia giovinezza a oggi e penso che fortunatamente le donne avranno quello che meritano particolarmente nella tragica situazione dell’Africa.” Questo fa comprendere quanto è stata grande la sua missione. Oltre alla professoressa ho avuto modo di conoscere la sua stretta collaboratrice Pina Tripodi una delle persone a lei più vicine. Da questo incontro è nata una grande amicizia che ci lega da diverso tempo. Nel corso di questi anni ho contribuito con la Fondazione a diversi eventi di solidarietà tra cui la II e III Conferenza Internazionale “L’istruzione chiave dello sviluppo e “Orphan Aid Africa”. Anche in questo contesto, la cosa che mi stupiva di questa donna era la forza e la grinta di come affrontava qualsiasi discorso usando grande autorevolezza. Ricordo ancora con viva emozione quando festeggiò i cent’anni. La professoressa mi invitò al concerto nel Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma .Ho realizzato per la Fondazione “Rita Levi Montalcini” un bassorilievo in argento rappresentante il logo della stessa e dell’Africa, con inciso la seguente motivazione: “A Rita Levi Montalcini nella ricorrenza dei suoi 100 anni dedicati con impegno e passione alla scienza e soprattutto al sostegno all’istruzione delle giovani donne africane”. Nel leggere la motivazione la Senatrice con il dito puntato verso l’alto mi fermò e puntualizzò ad alta voce “ Soprattutto al sostegno e all’istruzione delle giovane donne Africane a cui sono molto legata” La professoressa era sempre pronta a difendere e a sostenere i suoi progetti a cui ha dedicato l’intera vita. Uno dei ricordi indelebili, la sua simpatia nel rivelare orgogliosamente di aver varcato la soglia dei suoi cento anni. Lo scorso anno in occasione dell’apertura del mio show room invitai la Levi Montalcini consapevole che non poteva essere presente per lo stato di  salute. Naturalmente non venne ma consentì alla sua stretta collaboratrice, di presenziare all’ inaugurazione, inviandomi una bellissima lettera che la Dottoressa Giuseppina Tripodi ha letto pubblicamente prima del taglio del nastro – “Formulo i miei più vivi auguri di successo all’orafo Michele Affidato per la preziosa operativa che oggi vede la realizzazione di un maggiore ampliamento della sua attività. Ho avuto modo di apprezzare sin dal 2007  la sua splendida capacità creativa tanto raffinata quanto mai elaborata che lo elegge a grande artista orafo”. La dedizione dimostrata verso opere umanitarie. Tale sensibilità si denota sia nel suo grande impegno nella attività lavorativa intrapresa sia nella scelta etica della sua vita di uomo”. E’ questa parte della  storia vissuta con la professoressa Rita Levi Montalcini. Ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di conoscere questa grande e fantastica donna che resterà per sempre un esempio per l’intera umanità. Non solo di totale dedizione alla medicina, ma anche e soprattutto una grande testimonianza di generosità a sostegno in favore delle giovani donne africane. Sono sicuro che anche da molto lontano continuerà a vegliare su di loro come ha sempre fatto”. Il mio cordoglio. Grazie Professoressa!                                                                                                              Michele Affidato