I simboli nazisti nei videogiochi ora sono legali

Fine di un’era nel mondo dei videogiochi. In Germania c’era il divieto per qualsiasi videogiochi di riprodurre simboli anche vagamente riconducibili a “organizzazioni incostituzionali”, con chiaro riferimento al Nazismo. Titoli recenti come Wolfenstein II, ad esempio, nell’edizione tedesca erano stati ripuliti da tutte le svastiche e persino dalla presenza di Hitler, al quale erano stati tolti i baffi per renderlo meno simile alla controparte reale. Da oggi il sistema di rating dei giochi locale, la USK, potrà classificare i titoli con questo tipo di contenuti per un pubblico esclusivamente maggiorenne, evitando censure. La USK adeguerà quindi ai videogiochi il comma 86 del codice penale tedesco, che consente l’impiego di simboli nazisti per motivi artistici e di ricostruzione storica nelle opere artistiche. Una svolta in qualche moda storica non solo dal punto di vista sociale ma anche intellettuale visto che i videogames sono sempre più equiparati a film e serie tv.