Imbarazzo a Vibo Valentia per il caso La Gamba

Condanna. E’ l’unico termine che può qualificare quanto accaduto nel consiglio comunale di Vibo Valentia, dove un esponente della giunta D’Agostino ha sfiorato la rissa non solo verbale con un rappresentante dell’opposizione.

Mai si era verificata una situazione così imbarazzante e “vergognosa” per una città il cui prestigioso negli anni è venuto a decrescere notevolmente. Passi per il degrado urbano. Passi per l’escalation criminale. Entrambi fatti notori ed atavici. Fatti da contrastare con forza. Ma è impossibile soprassedere su quanto accaduto al palazzo che porta il nome di Luigi Razza, un illustre esponente di Vibo Valentia, un Ministro che sicuramente si sarà rivoltato nella tomba. Come si può parlare di legalità, di cultura, di immagine, di convegni, se questo è il risultato?

La Prima Pagina vanta con orgoglio un editore calabrese, di Vibo Valentia. Perché la città non è solo quella vista in un consiglio comunale da strada. Ci vergogniamo un po’ tutti per loro, anche chi con disgusto non vuole entrare nel merito ed esprimere il proprio parere. Perché nell’esprimersi non potrebbe che dire “condanna”.

Il compito di un giornale è fare cronaca. Questo fuori di ogni dubbio. Ma è anche di esprimere valutazioni, a maggior ragione quando la situazione necessita di prendere posizione.

E noi quale autorevole quotidiano nazionale (definito autorevole dagli attestati di stima) non ci capacitiamo di come l’assessore vibonese Nicolino La Gamba sia potuto arrivare a tanto e non possiamo che esprimerci per l’invito alle dimissioni, un atto dovuto ai Vibonesi e all’immagine di questa città in tutta Italia e non solo.