Revoca nei confronti del presidente dell’organo di revisione dell’Azienda speciale “Ufficio d’Ambito della Città metropolitana di Milano”

Firmato dal sindaco Giuseppe Sala l’avvio del procedimento di revoca nei confronti del presidente dell’organo di revisione dell’Azienda speciale “Ufficio d’Ambito della Città metropolitana di Milano” (ATO), dottor Pietro Pilello.

Il procedimento di revoca viene avviato a seguito di quanto riportato nel decreto del Tribunale di Milano, sezione Misure di prevenzione, in cui viene indicato che il dottor Pilello risulta in rapporti con alcuni indagati per reati di associazione di stampo mafioso, sulla base di intercettazioni emerse nell’ambito di una rilevante indagine penale avente ad oggetto, appunto, reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio e altri reati tributari.

Emerge dalle citate intercettazioni il ruolo del dottor Pilello nell’incontro tra alcuni indagati per reati di associazione di stampo mafioso e vertici di enti partecipati dal Comune di Milano.

L’Ufficio Stampa del Comune, in una nota, scrive che “questi fatti, pur non avendo attualmente un rilievo giuridico quali cause di ineleggibilità o decadenza, incidono indubbiamente sul rapporto professionale che lega l’Azienda speciale all’organo di controllo, a maggior ragione nella persona del suo Presidente, e sull’immagine e l’autorevolezza dell’Ente medesimo.

Il Sindaco della Città metropolitana, quindi, ha inteso con il suo atto tutelare i principi costituzionali di buona amministrazione e salvaguardia dell’immagine e della credibilità dell’Ente, oggettivamente lesi dalle vicende sopra richiamate”.

Incorporazione dell’ATO di Milano in quella metropolitana

A seguito dell’incorporazione dell’Azienda speciale “Ufficio d’Ambito territoriale ottimale della Città di Milano” nell’Azienda Speciale “Ufficio d’Ambito della Città metropolitana di Milano” è in corso una riorganizzazione della stessa. Quanto all’organo di revisione, il Sindaco ha stabilito di passare dagli attuali tre membri al Revisore unico, con una conseguente riduzione di costo da 31.500 a 9.000 euro annui.