Roma, Opera al Costanzi il bicentenario di Figaro

E’ nata qui, a Roma, l’opera buffa italiana più celebre, Il barbiere di Siviglia di Rossini: la prima fu al Teatro Argentina, due secoli fa, il 20 febbraio 1816. Con Beethoven in mezzo al pubblico che, a sipario calato, avvicinò l’autore e gli mormorò: “Sempre Barbiere, Rossini, ancora Barbiere”. E qui torna, il Barbiere, per l’edizione del bicentenario, al Teatro dell’Opera dall’11 al 21 febbraio in parallelo con Cenerentola, altro vertice rossiniano che va in scena fino al 19.

opera barbiere

L’allestimento del Barbiere è tutto nuovo e ne firma la regia Davide Livermore, già noto al pubblico romano per la sua Bohème“impressionista” della scorsa estate a Caracalla. Gli interpreti principali: Chiara Amarù / Teresa Iervolino (Rosina), Edgardo Rocha / Merto Sungu (Conte d’Almaviva), Florian Sempey / Julian Kim (Figaro), Ildebrando D’Arcangelo / Mihail Korobejnikov (Don Basilio), Simone Del Savio/ Omar Montanari  (Don Bartolo), Vincenzo Nizzardo (Fiorello). Sul podio Donato Renzetti.

La sera della prima, giovedì 11 alle 20, l’opera viene trasmessa in diretta su Rai5. La replica di sabato 20 febbraio (ore 18) cade esattamente nel bicentenario del debutto di duecento anni fa all’Argentina. Le altre date: sabato 13 (ore 18), domenica 14 (ore 16.30), martedì 16 (ore 20), mercoledì 17 (ore 20), giovedì 18 (ore 20), domenica 21 (ore 16.30).

A margine delle rappresentazioni: domenica 7 febbraio c’è la consueta “Lezione di opera”. Con 8 euro si assiste alla lezione di Giovanni Bietti che spiega il Barbiere. Lunedì 8 lo stesso Bietti introduce gli studenti (elementari, medie, superiori, accademie, conservatori, università) all’ascolto del capolavoro di Rossini (costo, 5 euro). E mercoledì 10 alle 19, il giorno “prima della prima”, la prova generale riservata agli under 26 (15 euro).