Carrara sconvolta. Roberto Vignozzi ha “giustiziato” il maresciallo Antonio Taibi

L’ex postino di 72 anni ha agito per “vendetta”. Si è fatto “giustizia” perché i suoi figli erano stati condannati, martedì 26, in tribunale a Massa, a poco più di un anno. Roberto Vignozzi ha sfogato la sua “rabbia” contro un Carabiniere di 47 anni. Il settantenne ha confessato di aver ucciso il maresciallo Antonio Taibi in un agguato davanti alla casa del sottufficiale, nel centro di Carrara. Per l’ex postino la colpa di quello che era successo a Riccardo e Alessandro era soltanto di quel Carabiniere e ha deciso di vendicarsi.

È quanto emerso dalle indagini e dalle dichiarazioni di Vignozzi, a lungo sentito dal sostituto procuratore Alberto Dello Iacono nella caserma La Plava, a pochi metri dall’ufficio della vittima. L’ex postino, dopo aver sparato, si è costituito in Procura. Ha raggiunto Massa e, lasciata l’arma in auto, è entrato in Procura. Si è diretto dal cancelliere che conosceva perché era quello che gli firmava i permessi per le visite in carcere ai figli e gli ha detto che aveva ammazzato un uomo. L’uomo ha chiamato gli agenti ed è scattato l’arresto.

Roberto Vignozzi dopo essere scappato si è costituito. Il movente è quella di una vendetta per i guai giudiziari. Il maresciallo ha avuto a che fare con i figli dell’ex postino quando era in servizio al nucleo operativo di Carrara, dal 1996 al 2006. “Aveva rovinato la vita a me e ai miei figli”, ha detto confessando. La furia omicida ha avuto come scintilla la condanna dei figli, per una vecchia questione di droga.

Il killer ha suonato alla porta del Carabiniere spacciandosi per un musicista. Appena Taibi ha aperto è stato freddato da un colpo di arma da fuoco. Il Carabiniere lascia la moglie e due figli, di 16 e 21 anni. Sul luogo del delitto il comandante provinciale Giovanni Semeraro. “Perdiamo un grande lavoratore, un padre di famiglia, ucciso in una maniera terribile sul pianerottolo di casa”. Sul posto anche il procuratore capo Aldo Giubilaro. “Posso dire poco o nulla delle indagini. Solo che c’è una vita spezzata”.

“È con commozione che mi unisco al dolore della famiglia del maresciallo dei Carabinieri, Antonio Taibi, e a tutta l’Arma, colpita da un terribile lutto”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha espresso il proprio cordoglio nel corso di una telefonata al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette. “I carabinieri, ancora una volta pagano un alto tributo per garantire ogni giorno la sicurezza dei cittadini e dello Stato”.