Antonia Brancati, figlia di Vitaliano e di Anna Proclemer, al Salone del libro, ospite allo Stand del Comune di Pianezza

Omaggio a Vitaliano Brancati al Salone Internazionale del Libro di Torino: una memoria che resiste nel tempo
Nella foto: Giovanni Firera (Presidente
dell’Associazione Internazionale Vitaliano Brancati) e Antonia Brancati.
Sabato 17 maggio alle ore 16:00, nell’ambito delle iniziative del Comune di Pianezza al Salone Internazionale del Libro di Torino, si terrà un evento di grande rilievo culturale: la presentazione del volume «Vitaliano Brancati» scritto da Salvatore Vullo.
Un appuntamento atteso, che rende omaggio a uno dei più acuti osservatori della società italiana del Novecento.
Alla presentazione interverranno l’autore, Antonia Brancati – figlia dello scrittore e dell’attrice Anna Proclemer, recentemente premiata a Pianezza con il Premio Internazionale Vitaliano Brancati per il giornalismo – e Giovanni Firera, presidente dell’Associazione Culturale Vitaliano Brancati.
Antonia Brancati a Pianezza per il Premio Internazionale Vitaliano Brancati per il giornalismo
L’incontro non sarà solo l’occasione per parlare di un libro, ma rappresenterà un momento prezioso per riflettere sull’eredità intellettuale e letteraria di un autore che ha saputo coniugare ironia, introspezione e critica sociale con uno stile inconfondibile. La scelta di ospitare questo evento al Salone del Libro – uno dei più importanti appuntamenti editoriali d’Europa – testimonia la vitalità e l’attualità del pensiero di Brancati, e al tempo stesso riconosce il valore dell’opera di Vullo, studioso raffinato e sensibile.
Antonia Brancati: testimone e custode della memoria
Presenza d’eccezione alla presentazione sarà Antonia Brancati, figlia di Vitaliano e di Anna Proclemer, due giganti della cultura italiana del Novecento. Antonia è da tempo impegnata nella salvaguardia dell’eredità paterna, sia attraverso la promozione dell’opera letteraria del padre, sia con il sostegno ad attività culturali e divulgative legate alla memoria storica e intellettuale.
Autrice lei stessa di opere letterarie, Antonia Brancati ha mantenuto sempre vivo il legame con la figura paterna, contribuendo alla pubblicazione di inediti, alla curatela di edizioni commentate, e partecipando attivamente a convegni, festival e premi dedicati a Vitaliano Brancati. La sua presenza a Torino arricchisce ulteriormente l’evento, offrendo uno sguardo personale e profondamente umano su una figura che ha segnato la cultura italiana tra le due guerre e nell’immediato dopoguerra.
Vitaliano Brancati: lo scrittore della Sicilia interiore
Vitaliano Brancati (Pachino, 1907 – Torino, 1954) è stato un autore poliedrico: narratore, drammaturgo, saggista, sceneggiatore. Le sue opere, profondamente radicate nella Sicilia e nel contesto politico-sociale del Novecento, sono attraversate da una vena ironica e satirica che ne fanno un autore unico nel panorama letterario italiano. Romanzi come Il bell’Antonio, Gli anni perduti, Paolo il caldo, ma anche racconti, testi teatrali e collaborazioni cinematografiche (su tutte, quelle con Luigi Zampa), testimoniano la sua capacità di indagare i costumi e le ipocrisie dell’Italia fascista e postbellica.
Brancati non fu soltanto uno scrittore, ma un intellettuale critico, capace di cogliere le contraddizioni della sua epoca e di raccontarle con una scrittura elegante, precisa e mai compiacente. Il suo sguardo, spesso disincantato, ma sempre attento alla dimensione etica dell’esistenza, ha saputo denunciare con leggerezza il conformismo, il culto dell’apparenza e l’opportunismo politico e culturale.
Anna Proclemer: la musa del teatro italiano
Accanto alla figura di Brancati, è impossibile non ricordare Anna Proclemer, attrice iconica del teatro italiano e madre di Antonia. La loro unione – personale e artistica – è stata intensa e tormentata, ma anche profondamente creativa. Proclemer, musa e interprete di testi teatrali del marito, ha saputo incarnare la forza e la fragilità delle sue figure femminili, contribuendo in modo decisivo alla loro diffusione e alla loro fortuna scenica.
La Proclemer – che negli anni successivi collaborò anche con Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi e altri grandi protagonisti della scena italiana – rappresenta un ponte ideale tra letteratura e palcoscenico, tra la scrittura brancatiana e la sua traduzione in emozione e voce. Ricordare Brancati significa inevitabilmente evocare anche lei, figura imprescindibile del Novecento teatrale.
L’Associazione Culturale Vitaliano Brancati: presidio di memoria e cultura
Fondamentale nell’organizzazione dell’evento è l’impegno dell’Associazione Culturale Vitaliano Brancati, presieduta da Giovanni Firera. L’associazione ha sede a Pachino, terra natale dello scrittore, e si propone di promuovere la diffusione e la conoscenza dell’opera di Brancati attraverso eventi, pubblicazioni, mostre e collaborazioni con enti culturali e accademici.
Negli anni, l’associazione ha promosso numerose iniziative che hanno contribuito a mantenere viva la figura dello scrittore, riportandolo al centro del dibattito culturale italiano. Non si tratta soltanto di operazioni commemorative, ma di un vero e proprio progetto culturale, che si fonda sulla consapevolezza che la memoria letteraria sia un bene comune, da custodire e rilanciare con strumenti contemporanei. La presenza al Salone del Libro di Torino è solo l’ultima tappa di un percorso iniziato da tempo e portato avanti con passione e rigore.
Il libro di Salvatore Vullo: un omaggio critico e affettivo
Il volume «Vitaliano Brancati» di Salvatore Vullo si colloca in questo quadro come una tappa fondamentale. Non è una semplice biografia, ma un’opera critica che si addentra nell’universo tematico e stilistico dello scrittore siciliano, ne ricostruisce il contesto e ne analizza con attenzione i tratti più originali. Vullo, con uno stile limpido e partecipe, accompagna il lettore alla scoperta di un autore che ha saputo raccontare come pochi l’ambivalenza del potere, l’ambiguità del desiderio e il bisogno di autenticità in un mondo spesso dominato dalla finzione.
Attraverso citazioni, documenti, testimonianze e interpretazioni, l’autore restituisce la ricchezza di una voce che ha ancora molto da dire all’Italia di oggi. In un’epoca in cui il dibattito pubblico tende a semplificare e polarizzare, rileggere Brancati significa riappropriarsi di una letteratura capace di complessità, ironia e profondità. Il libro di Vullo non è solo un saggio, ma un atto d’amore verso un autore troppo spesso sottovalutato nei manuali scolastici, ma amato da lettori attenti e liberi.
Un appuntamento da non perdere
La presentazione del libro «Vitaliano Brancati» al Salone del Libro di Torino sarà dunque un momento di confronto, di emozione e di memoria. Un’occasione per riscoprire un grande scrittore, per ascoltare le parole di chi lo ha conosciuto da vicino, e per riflettere sul ruolo che la letteratura può e deve avere nella formazione delle coscienze e nella comprensione della realtà.
In un’epoca dominata dalla rapidità e dalla superficialità, tornare a Brancati è un invito alla lentezza, alla profondità, alla ricerca dell’essenziale. Un invito che, grazie alla passione di studiosi come Salvatore Vullo, al lavoro dell’Associazione Brancati e alla voce viva di Antonia, continua a parlarci con forza.