Ora legale: l’incubo dei boomer e il trionfo degli smartphone

Stanotte torna l’ora legale. Un evento che, per le nuove generazioni, passa inosservato come l’ennesimo aggiornamento silenzioso dello smartphone, ma che per i boomer rappresenta ancora un rito quasi solenne. Perché sì, cari nostalgici del quadrante e delle lancette, domani mattina dovrete armarvi di pazienza e cambiare l’ora manualmente su tutti i vostri fidati orologi analogici.
Mentre i più giovani si sveglieranno senza accorgersi di nulla (grazie ai loro smartphone e smartwatch, che si aggiornano da soli come per magia), voi vi aggirerete per casa con la fronte corrugata, cercando di ricordare su quali dispositivi dovete mettere mano. Il forno? Il microonde? La radiosveglia? E l’orologio della macchina, che ogni anno richiede una laurea in ingegneria per essere regolato? Se state già sospirando, sappiate che non siete soli.
E poi c’è la classica confusione: l’ora si sposta in avanti o indietro? “Allora, se ora sono le 8, in realtà sarebbero le 9 o le 7?” Un classico dilemma che si ripete puntualmente due volte all’anno, provocando discussioni animate nei gruppi WhatsApp dei parenti e sguardi smarriti davanti agli orologi ancora fermi all’ora solare.
Ma perché facciamo tutto questo? L’ora legale fu introdotta per sfruttare meglio la luce naturale e risparmiare energia, un concetto che aveva senso quando le lampadine a incandescenza consumavano come una centrale elettrica. Oggi, con le lampadine LED e il lavoro da remoto, l’efficacia del cambio d’ora è spesso messa in discussione, ma tant’è: avanti di un’ora si va comunque.
E mentre voi litigherete con le lancette e vi accorgerete che l’orologio a pendolo della nonna è rimasto indietro di un’ora per giorni, i vostri figli e nipoti vi guarderanno con un misto di tenerezza e divertimento. “Ma non fai prima a guardare il telefono?” diranno loro, con l’aria di chi ha già superato il problema affidandosi al digitale.
Insomma, l’ora legale è tornata. Un piccolo promemoria per chi ancora convive con i vecchi orologi: domani mattina, prima del caffè, controllate che tutto sia sincronizzato. E se proprio non ci riuscite, chiedete aiuto alla Generazione Z: per loro è un gioco da ragazzi. O meglio, per loro non è nemmeno un problema!