Perugia. La cattedrale di San Lorenzo custodisce il Santo Anello regalato a Maria

Il “Santo Anello”, al di là della devozione e delle attese popolari, ha per la Chiesa un significato simbolico della santità, stabilità, fecondità del matrimonio cristiano, messo sotto la protezione della Madonna e di san Giuseppe, in un tempo di crisi per la famiglia. Così si legge su diocesi.perugia.it nella descrizione della preziosa reliquia custodita a Perugia. Il Santo Anello è l’anello nuziale che, in base alla tradizione popolare, san Giuseppe avrebbe regalato a Maria per il loro matrimonio.

Il Santo Anello si trova in una cappella della cattedrale di San Lorenzo, a Perugia. Per giungere al reliquiario, contenuto in un forziere, servono ben 14 chiavi. Ranieri, orafo chiusino, nel 985 lo comprò da un commerciante ebreo, e a Chiusi rimase fino al 1473. In quell’anno frate Winter di Magonza la rubò per portarla nel suo paese, ma durante la strada fu bloccato da una nebbia prodigiosa a Perugia. Qui decise di lasciare il Santo Anello. In seguito al furto nacque una guerra mossa da Chiusi, il cui esercito era guidato da Anton Felice Dei.

Gli anelli di San Giuseppe sono tre. Oltre a quello di Perugia ce n’è uno di fidanzamento nella Cattedrale di Notre-Dame di Parigi e quello “giornaliero” conservato a Messina nella chiesa di San Giuseppe. Il Santo Anello custodito nella Cattedrale di San Lorenzo in Perugia è una reliquia molto importante per i cristiani.

Sempre sul sito della Diocesi di Perugia si legge che “nei secoli passati forte è stato il legame delle autorità civili perugine a questa reliquia, che fu da loro tenuta nella “cappella dei Decemviri” del palazzo comunale dei Priori fino al 1488, anno in cui le stesse autorità decisero di affidarne la custodia ai canonici di San Lorenzo, portandola in cattedrale. Ancora oggi è al suo interno, nella cappella del “Santo Anello”, contenuta in un bellissimo e prezioso reliquario di argento e rame conservato in una cassaforte posta ad otto metri d’altezza sopra l’altare e protetta da una serie di grate e sportelli in metallo che vengono aperti con 14 chiavi in possesso delle autorità municipali (sette) e religiose (cinque), del Nobile Collegio del Cambio e del Collegio della Mercanzia (una ciascuna)”.