Totò Schillaci è morto: se n’è andata l’icona

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È un giorno triste per l’Italia e per gli italiani. Se n’è andata un’icona. È morto Salvatore Schillaci, per tutti Totò. Giocò, tra le altre, per Juve, Inter e Nazionale. Con la maglia azzurra con i suoi gol aveva infiammato l’Italia per un’estate, quella del mitico Mondiale del 1990. Era malato di tumore al colon ed era già stato operato due volte. Aveva vinto tante battaglie nella sua seconda vita. Questa volta non c’è riuscito. Totò Schillaci, nato a Palermo il 1° dicembre 1964, si era sposato due volte, con Rita e Barbara: lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole.

Totò Schillaci si si era fatto conoscere con il Messina, prima con Scoglio e poi con Zeman. Il tecnico boemo lo ha lanciato nel club giallorosso in B mettendolo in condizione di segnare 23 gol. Nel 1989 l’attaccante passa alla Juve. A Torino realizza 15 gol in 30 partite contribuendo da protagonista alla vittoria della Coppa Italia e della Coppa Uefa. Grazie ad una stagione da top, Azeglio Vicini lo convoca per Italia 90, il Mondiale che si gioca in casa.

Totò Schillaci parte come riserva di Andrea Carnevale. Ma la svolta arriva già nella sfida d’esordio contro l’Austria. Gli azzurri sono bloccati sullo 0-0, quando il c.t. butta in campo il bomber siciliano che, quattro minuti dopo il suo ingresso, la sblocca di testa sfruttando un perfetto cross di Gianluca Vialli. Qui la storia lascia spazio alla leggenda e Totò diventa l’eroe azzurro che infiammerà le Notti Magiche. Schillaci, insieme a Roberto Baggio, ripaga i tifosi trascinando l’Italia alle semifinale. Segna pure alla Cecoclovacchia, all’Uruguay, all’Irlanda e all’Argentina in semifinale. Ma Caniggia e i rigori spengono il sogno di un’intera nazione, l’Italia è eliminata. Totò Schillaci però non si ferma e va a segno anche nella finalina con l’Inghilterra. Con 6 reti il palermitano del Cep diventa il capocannoniere del torneo, un super risultato che gli vale il secondo posto nella classifica del Pallone d’oro di France Football, dopo il tedesco Lothar Matthäus.

Con la Juve, nonostante la vicinanza di Baggio, Schillaci non va neanche vicino alla doppia cifra dopo le 15 reti della sua stagione magica. Nel 1992 passa all’Inter ma anche qui non brilla. In nerazzurro realizza 11 gol in 30 presenze. Totò Schillaci all’inizio del 1994 diventa il primo in Italia ad andare a giocare in Giappone, nello Jubilo Iwata, la squadra della Yamaha. In Giappone torna a essere un idolo. Qui, nel secondo campionato, segna 31 gol. Nel 1997 chiude la sua esperienza col Giappone e col calcio giocato e torna a vivere in Italia.

Dopo l’addio al pallone, Totò Schillaci si vede in tv. Tra le sue partecipazioni più importanti quella all’Isola dei Famosi, a Quelli che il calcio di cui è spesso ospite, interpreta un ruolo di un boss mafioso nel quinto episodio della terza stagione della serie Squadra antimafia – Palermo oggi, e nel 2023 eccolo a Pechino Express. Per tutta Italia, Schillaci rimarrà per sempre l’eroe delle Notti Magiche. Buon viaggio Totò…

Tantissimi i messaggi di cordoglio. “La Lega Serie A e tutti i suoi Club si stringono ai familiari e all’intera comunità calcistica e dei tifosi italiani per la scomparsa di Salvatore Totò Schillaci. “Schillaci” – ha dichiarato il Presidente di Lega Serie A Lorenzo Casini – è stato un campione che ha illuminato le “notti magiche” dei mondiali di Italia ‘90, aggiudicandosi anche i titoli di capocannoniere e migliore giocatore della competizione.

La sua voglia di emergere e arrivare ai massimi livelli nel calcio è stata e continuerà ad essere fonte di ispirazione per i tantissimi giovani che inseguono il sogno di giocare in Serie A”.