L’associazione nazionale dei revisori degli enti locali: la nostra professionalità va riconosciuta

Bologna convegno Ancrel - ph uso stampa

La prudenza, la moderazione, l’attenzione per i colleghi e per il lavoro di gruppo. Ma anche la trasparenza nei bilanci degli enti pubblici. Tutto questo era Antonino Borghi, presidente compianto e uno dei fondatori dell’Associazione Nazionale dei Certificatori e Revisori degli Enti locali. Ecco perché per l’Ancrel ricordare a Bologna uno dei suoi padri è stato porre anche un accento forte sull’esigenza di un rigore e serietà nei bilanci e nella contabilità finanziaria degli enti locali, ma anche sull’importanza del ruolo e del lavoro dei revisori in questo contesto.
Ancor di più in un passaggio storico con la spendita corretta e la rendicontazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ricordo diventato una giornata di studio nella sala Bolognini del convento San Domenico, in piazza San Domenico a Bologna, iniziata con un pensiero per le vittime e una testimonianza di solidarietà a tutti i residenti in Emilia Romagna, in ginocchio dopo l’ultima alluvione.  Il tema trattato dai diversi relatori è stato “Le prospettive per la finanza degli enti territoriali” nell’iniziativa organizzata dall’Ancrel Nazionale e dalla sezione di Bologna in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bologna.

“La prospettiva per la finanza degli enti locali è Antonino Borghi, perché pensava ai colleghi e pensava al futuro, pensava alla formazione”. Sono bastate le parole di Enrica Piacquaddio, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Bologna, a tracciare il filo conduttore della giornata di studio. Borghi, “uomo del dialogo” per Tammaro Maiello, presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Emila Romagna, “cercava sempre di comprendere le ragioni e la posizione del suo interlocutore”. Un ricordo, che diventa l’eredità di Borghi nell’intervento di Gian Luca Galletti, co-fondatore di Ancrel, del presidente della sezione Ancrel di Bologna Paolo Cerverizzo, che ha detto: “La nostra sezione è nata proprio in memoria di Antonino Borghi” e della vedova di Borghi, Eugenia, che ha affermato: “Questo è il migliore modo per ricordarlo e tenerlo vivo. Questo era il suo mondo, questa era la sua vita. Continuate col vostro lavoro e il vostro impegno. E’ il miglior modo per ricordare e tenere vivo Antonino”.

La sessione mattutina è stata moderata da Francesco Bruno, presidente onorario dell’Ardel, quella pomeridiana dal giornalista del Sole24Ore Gianni Trovati. In ogni intervento dei relatori il testamento di Borghi è diventato occasione per riflettere sulla contabilità pubblica. Per Aldo Carosi, vice-presidente emerito della Corte costituzionale e direttore della Scuola di Alta Formazione “Francesco Staderini” della Corte dei conti: “Oggi i bilanci degli enti locali sono spesso dei saliscendi, sono visti come monadi, senza continuità anno dopo anno. Si passa da un disavanzo milionario ad un avanzo cospicuo. Molte dichiarazioni sono finte. Tutto questo non è serio, sono solo delle furbate. Ma c’è anche chi rispetta le regole. E Antonino Borghi, in questo senso, ci ha lasciato una lezione di trasparenza e serietà anche nel controllo dei bilanci, che sono davvero un bene pubblico. A Borghi non piacevano i derivati, per lui si trattava di pagare un debito con un altro debito. Per Borghi il valore della professione era un servizio civile per il paese”. Francesco Delfino, esperto di finanza pubblica presso la Commissione Arconet (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e presso l’Osservatorio sulla finanza e contabilità degli enti locali, ha affermato: “Ci voleva il Pnnr ad insegnarci l’esigenza del monitoraggio dei programmi e dei progetti? I cronoprogrammi vanno rispettati e, per questo, i tempi devono essere monitorati”. Ancora: “Il Pnrr oggi è un’occasione straordinaria per riportare i principi della legalità e della trasparenza nella contabilità pubblica. Ecco perché in questo momento Antonino Borghi ci mancherà molto”. Salvatore Bilardo, Ispettore Generale Capo della Ragioneria Generale dello Stato, ha ribadito la necessità del rispetto dei tempi e delle scadenze nella contabilità degli enti locali. Per Davide Russo, Presidente Osservatorio del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili sugli enti locali, “l’ente locale non deve vivere la nuova contabilità come uno sforzo, un obbligo, ma come un investimento per il futuro. Oggi l’ente locale deve far fronte con le proprie risorse finanziarie e con le proprie entrate alla realizzazione dei suoi progetti, non può più contare solo su aiuti esterni”.

Competenze, controlli, monitoraggi e rendicontazioni, per i quali il ruolo dei revisori è davvero fondamentale. Cristina Bertinelli, delegata del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili agli enti locali, ha portato i saluti del presidente Elbano De Nuccio, rinnovando la necessità di una sinergia con Ancrel per presentare alle istituzioni di riferimento le proposte della categoria. Antonio Colaianni, Direttore Centrale per la Finanza Locale del Ministero dell’Interno si è soffermato sulle prospettive di riforma del ruolo dei revisori degli enti locali, ricordando che “occorre stabilire regole certe per individuare il nuovo compenso dei revisori. Ma anche la revisione dei requisiti per l’accesso all’elenco dei revisori e del sistema di estrazione per garantire una maggiore rotazione degli incarichi”. Colaianni non ha nascosto un malessere in questo ordine di professionisti: “Troppi nuovi compiti e compensi non adeguati stanno facendo calare il numero di revisori iscritti nell’elenco degli enti locali”. Compiti delicati e di responsabilità ha ricordato Maiello, “come l’obbligo di denuncia di danno e onere di segnalazione alla Procura della Corte dei Conti territorialmente competente. Una professionalità che deve essere riconosciuta con un adeguato compenso, pari alla responsabilità, che vi assumete”. Proprio Marco Castellani, presidente nazionale di Ancrel, è entrato nel merito sul ruolo dei revisori negli enti locali: “L’indipendenza e la professionalità si difendono con la preparazione. E proprio la nostra formazione continua ci rimanda alla lezione di Antonino Borghi”. Ci sono tutta una serie di proposte da parte dell’associazione nazionale sull’attività futura dei revisori negli enti locali. Una di queste “sulla revoca dell’incarico l’esigenza di una motivazione da parte della Prefettura competente”. Poi il lavoro sul Pnrr e il monitoraggio fondamentale dei revisori. Onelio Pignatti, direttore delle Politiche finanziarie della Regione Emilia Romagna, ha esposto le questioni legate agli equilibri di bilancio. Sonia Caffù, dirigente del Ministero di Economia e Finanze, ha sottolineato: “Gli ultimi anni segnati dall’emergenza Covid mi hanno fatto conoscere meglio ed apprezzare davvero il lavoro dei revisori. Ho creato con voi un vero lavoro di squadra, che ora prosegue per l’attuazione dei progetti del Pnrr”. Lo ha ammesso parlando delle prime valutazioni e degli ultimi adempimenti sulle certificazioni Covid-19. Lavoro dei revisori dei conti apprezzato anche dal mondo della pubblica amministrazione e della politica. Roberta Li Calzi, assessora al bilancio del Comune di Bologna: “Il lavoro di squadra è importante, lo dico anche da assessora allo sport. Oggi si parla del bilancio come bene pubblico. In questo lavoro di squadra all’interno degli enti locali è fondamentale l’apporto dei revisori, anche in un momento delicato come questo per la spendita delle risorse del Pnrr”.