Cagliari. Ciclo di incontri al Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu

Cagliari Museo Stefano Cardu - ph Comune

L’Assessorato alla Cultura e Spettacolo – Musei Civici di Cagliari, in collaborazione con Orientare Srl e Occhio LAB, organizza delle attività di valorizzazione e promozione del Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu, uno dei luoghi più suggestivi del Sistema Museale del Comune di Cagliari. Si parte sabato 10 dicembre, alle ore 18, con la presentazione dell’ultimo libro di Gianpaolo Arena A Folktale from Vietnam: Speeding Motorcycles and Roasted Lemongrass (editrice The Velvet): un volume in cui vengono sapientemente alternati saggi che esaminano il complesso legame tra paesaggio e civilizzazione, con sequenze di fotografie, caratterizzate da immagini di espansione urbana, mescolate a luoghi e ritratti di periodi e culture differenti.

Il lavoro editoriale di Arena è il risultato di 8 anni di ricerca e produzione di scatti fotografici realizzati in Vietnam nel 2013, 2015 e 2018. “Questo progetto cattura frammenti di rituali e di modi di vivere diversi della società vietnamita contemporanea. Il mio sguardo si sofferma sul presente e sul futuro delle città, tra memoria e decadenza, cultura e capitalismo, folklore e propaganda” (Gianpaolo Arena).

Durante l’incontro al Museo Stefano Cardu, in collegamento con l’autore ci sarà Chiara Capodici, la curatrice del progetto editoriale, esperta di editoria fotografica e direttrice dello spazio Leporello a Roma, realtà nazionale dedicata al fotolibro. Sarà un momento di condivisione e riflessione sulla fotografia, attraverso le parole di due professionisti del panorama internazionale, attivi da molti anni nella produzione e divulgazione della materia.

Il 2023 si apre con tre appuntamenti di approfondimento sul Museo, la Collezione e la figura di Stefano Cardu. Conferenze di stampo divulgativo, ideate con lo scopo di avvicinare un pubblico di appassionati e di semplici curiosi, che desiderano approfondire la propria conoscenza sull’arte orientale e sul Museo, ma soprattutto sulla figura del collezionista Stefano Cardu, che alla fine del XIX secolo si trasferì nel Sudest asiatico, facendo fortuna e diventando una figura di spicco all’interno della società siamese, da poco apertasi all’Occidente.

Sabato 7 gennaio 2023 la storica dell’arte Roberta Sonedda parlerà al pubblico dei “Manoscritti della Collezione Cardu”, descrivendo la storia dei preziosi trattati di astronomia, medicina e rituali brahmanici esposti nelle sale, che per la loro eccezionale integrità e per il perfetto stato di conservazione sono recentemente divenuti oggetto di studio di ricercatori statunitensi.

Seguirà sabato 14 gennaio l’incontro dedicato agli “Argenti siamesi”, durante il quale la storica dell’arte Tiziana Ciocca illustrerà le due tecniche di lavorazione più utilizzate in Siam per la realizzazione di coppe, contenitori per il celebre “betel” e i servizi da tè che maggiormente colpirono l’interesse del collezionista Stefano Cardu.

Il ciclo di incontri si concluderà sabato 21 gennaio con l’intervento della storica dell’arte Stefania Mele, che tratterà la “Pittura e iconografia nella Collezione Cardu”, analizzando le cinque pitture a tempera esposte, raffiguranti episodi del poema epico siamese “Ramakien”, tra i pezzi più prestigiosi del Museo.

Prenotazioni attraverso la pagina web https://sistemamuseale.museicivicicagliari.it/prenotazione-museo-arte-siamese/ dei Musei Civici di Cagliari. Il costo del biglietto d’ingresso è di 3 euro. Trenta i posti disponibili.

Gianpaolo Arena (Treviso 1975) è un fotografo e architetto che sviluppa progetti di ricerca su tematiche ambientali, documentarie e sociali. L’interesse per la rappresentazione architettonica ha orientato la sua attenzione verso la fotografia di architettura, il paesaggio urbano, l’uso della fotografia come indagine del territorio antropizzato, le relazioni sulle molteplici identità che appartengono e caratterizzano luoghi e persone. Dal 2010 è editore del magazine di fotografia contemporanea internazionale “Landscape Stories” con cui coordina campagne fotografiche sul territorio, workshops, progetti editoriali ed espositivi. Dal 2013 è curatore del progetto CALAMITA/À, una piattaforma di indagini e ricerche sui territori del Vajont, di cui è stato pubblicato il libro “The Walking Mountain” nel 2016. Nel 2021 ha pubblicato The Valley Between Peaks and Stars (Quodlibet). Sempre nel 2021 ha pubblicato A Folktale From Vietnam: Speeding Motorcycles and Roasted Lemongrass (The Velvet Cell). Quest’ultimo progetto è stato esposto a inizio 2022 allo Spazio Choisi a Lugano. Alcune opere sono state acquisite dalla Fondazione Artphilein. Il libro è stato selezionato per una mostra presso l’Athens Fotofestival al Benaki Museum nel 2022.

Chiara Capodici si occupa di fotografia dal 2005, dedicandosi soprattutto alla progettazione di mostre e libri fotografici. È stata assistente alla direzione artistica di Fotografia – festival internazionale di Roma dal 2006-2008. Dal 2009 al 2016, come parte del duo 3/3, ha lavorato sulla produzione e curatela di libri fotografici e la realizzazione di mostre e workshop con una particolare attenzione al mondo dell’editoria. Insegna Grafica Editoriale e Book Making al Corso Triennale di Fotografia di Spazio Labò, Bologna, e Metodologia della Ricerca al dipartimento di Media Arts di NABA Roma. A gennaio 2017 ha aperto a Roma la libreria Leporello.

OCCHIO è un’associazione dedicata allo studio e divulgazione della cultura visuale. Attraverso progetti didattici, espositivi ed editoriali, OCCHIO supporta lo sviluppo della comunità artistica interessata allo studio e utilizzo dell’immagine. I suoi strumenti sono semplici: dialogo, sperimentazione e orizzontalità, colonne d’azione che sorreggono ogni progetto culturale realizzato dall’associazione. Il nucleo fondatore nasce nel 2020, ma la struttura si amplia costantemente grazie a preziose collaborazioni con istituzioni e professionisti del panorama internazionale. OCCHIO infatti è uno spazio di contatto tra artisti, accademici, pensatori, curiosi e appassionati senza precisi confini di disciplina e territorio. La sua sede è in Sardegna, Italia, isola che per sua natura è stata per secoli un crocevia di popoli e culture. Ed è con questa mentalità di scambio che OCCHIO costruisce pratiche culturali sostenibili, rivolte ad un audience di qualunque età, gender e provenienza.