La democrazia e la guerra

La democrazia e la guerra

 

Di Vincenzo Calafiore

13 Marzo 2022 Udine

La “ guerra “ è in se un fallimento, ma lo è anche  per la filosofia, per il senso della vita, la guerra è morte e distruzioni . “        Vincenzo Calafiore

E’ stata rivista e considerata, rivisto i concetti chiave come ciò che rende ingiustificabile la guerra.

Ma la filosofia potrebbe rivedere ciò che significa “ guerra “ e discutere semmai le cause. La guerra così attira la nostra attenzione, nonostante il fatto che si consideri la guerra un fallimento filosofico.

La filosofia  incoraggia la mente e la nostra vita, ad una esistenza razionale, logica, consapevole in cui la nostra stessa esistenza induce ad una cooperazione pacifica e alla prosperità. Così quando noi accettiamo la guerra, noi in quel momento stiamo voltando le spalle al meglio della vita.

Questo non significa che la guerra dovrebbe essere rigettata, benché pare che alcune guerre siano giustificabili, noi comunque rimaniamo gli unici responsabili delle nostre scelte, delle nostre azioni.

Questo è un problema non solo filosofico ma pratico. La guerra è politica, la politica di uno Stato fatta con mezzi diversi, quindi se la guerra è una forma di lotta politica, allora la politica sarà sempre orientata verso i mezzi della guerra, anziché della pace ..  Goya con una grande opera ne descrive il senso:

 

“ Il sonno della ragione genera mostri “ !

 

Le domande sono: La guerra è di per se un male, esiste la cosiddetta guerra giusta?

Se la guerra giusta esiste, e ha diritto di esistere nel mondo civile, a chi compete primo di deciderla e poi di eseguirla … condurla, e con quali mezzi?

Questi interrogativi non sono appannaggio dei nostri giorni, in cui l’ordine mondiale è continuamente e costantemente minacciato, ma si sono posti nel tempo, trovando risposte più o meno consone al periodo storico.

Senza tralasciare la dottrina del duplice effetto, secondo la quale lo stesso atto può produrre due effetti; uno inteso e un altro previsto! Il più delle volte o quasi sempre la teoria del duplice effetto viene utilizzata per legittimare l’uccisione dei civili, causata da bombardamento aereo e bombardamento strategico e terroristico.

Ma cos’è la “ guerra “ ? Semplificandola il più possibile è una lotta feroce, armata e sanguinosa che si svolge fra Stati o fazioni di uno stesso Stato, avente lo scopo di abbattere l’avversario, sconfiggerlo e renderlo impotente ( impossibilitato a rinnovare la lotta) e imporgli la pace.

Oggi, lo sviluppo tecnologico e della scienza applicata agli armamenti ha reso possibile la distruzione della civiltà e dell’intera specie umana. Oggi più che mai, la posta è :

la possibilità di mettere la parola fine all’avventura umana sulla terra.

Checché se ne dica la “ guerra “ intesa come igiene del mondo, è un inferno. Un inferno per chi la combatte e muore o mutilato; un inferno per i civili colpiti direttamente o indirettamente.

La guerra in Kosovo (La guerra del Kosovo fu un conflitto armato, combattuto tra il febbraio 1998 e l’11 giugno 1999, durante le guerre jugoslave, riguardante lo status del Kosovo, allora appartenete alla Repubblica Federale di Jugoslavia.)

E’ stata  la prima ad essere combattuta in nome degli umani, per fermare il genocidio delle popolazioni kosovare da parte dei serbi, tuttavia erano fortemente impressionanti le immagini che i media trasmettevano delle stragi, dello stupro etnico, dei campi di concentrazione, le fossi comuni … in quel caso l’opinione pubblica occidentale approvò l’intervento della Nato.

Col risultato che il bilancio delle vittime kosovare e serbe esclusivamente civili e le distruzioni in Serbia come in Kosovo furono pesantissime ed eguali più o meno.

Il paradosso sta nel fatto che una guerra combattuta in nome e in difesa dei diritti umani, violi essa stessa quegli stessi diritti.

 

Voi dite che è la buona causa che rende santa persino la guerra. Io vi dico: è la buona guerra che rende santa qualsiasi causa.” F. Nietzsche.

 

Per cinquatanni circa l’esperienza nefasta della seconda guerra mondiale ha fatto sì che la stragrande maggioranza degli Stati condividesse l’idea che la guerra era il male assoluto.

La guerra era l’estrema ratio quando fallivano le diplomazie e le sanzioni si fossero rivelate inadeguate.

Oggi ci troviamo alle soglie di una guerra mondiale per la guerra in atto tra Russia e Ucraina, che gli Stati Uniti e i loro alleati non sono stati capaci di non farla iniziare. Una guerra non necessaria.

Purtroppo fautori e contrari hanno armato la sporca retorica bellicista o pacifista, sparando a zero contro il nemico! Chi abbia ragione non è dato a sapere.

Tony Blair  ebbe a dire a proposito della guerra in Iraq: quando questa guerra sarà vinta, il mondo si renderà davvero conto che avevano ragione loro.

Ma noi speriamo, crediamo che nell’intimo delle loro coscienze il tormento dell’incertezza, l’angosciosa domanda sia sempre la stessa: “ abbiamo fatto la cosa giusta”?

E chissà se i principali attori e le spalle di scena domani, quando tutto sarà finito questa domanda se la porranno! Accadrà nuovamente in un altro luogo sempre con la stessa colonna sonora e gli stessi spettatori di sempre: ipocriti e assenti, incapaci e interdetti!