Virtus Lab: la risposta innovativa nel futuro di molti giovani

 

Il progetto parte dalla fondazione “Antonio Emanuele Augurusa” (con sede a Roma, Viterbo e Filogaso – VV) e ha già dato già dei risultati significativi con l’inserimento nel mondo del lavoro di mille persone. L’artefice è il presidente della fondazione Francesco Augurusa, le cui origini sono del Vibonese. Con questa innovativa struttura digitale spera di poter dare una occupazione a tanti giovani, anche in Calabria, per restituire dignità umana e sociale al loro futuro dopo la drammatica emergenza pandemica, attraverso una adeguata formazione offerta in modo gratuito. L’obiettivo più prossimo è rappresentato dalla formazione ed assunzione per 3000 giovani. Dai dati emerge che nell’Italia della difficile transizione post pandemia non mancano ottime prospettive sul piano occupazionale legate soprattutto al settore dell’innovazione in ambito di meccanica, manifattura e, più in generale, industria 4.0

È lo spirito che l’illuminato imprenditore Adriano Olivetti aveva instillato nella sua azienda e che ha fatto dell’Olivetti un esemplare – e forse utopico modello – nel contesto attuale, favorendo la crescita personale oltre che professionale del lavoratore, attraverso una visione etica del lavoro. Valori che generano valori, sia imprenditoriali che umani per riformare il tessuto economico, sociale e culturale. Non a caso Olivetti credeva che fosse possibile creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto, tanto che l’organizzazione del lavoro comprendeva un’idea di felicità collettiva che generava efficienza.

Il progetto Virtus Lab  è stato concepito proprio con questa visione etica, non solo rilanciare l’economica del Paese, ma anche avere una funzione sociale e culturale, di bene collettivo. Artefice un Vibonese, Francesco Augurusa, da diverso tempo impegnato con la sua fondazione (dedicata al fratello Antonio Emanuele) a creare nuove opportunità nel mondo del lavoro, alla luce delle innovazioni informatiche e tecnologiche, con una oculata formazione di profili qualificati professionalmente. Lo spirito insito nel progetto non è solo offrire opportunità di lavoro, ma anche porre un’attenzione integrale in termini di qualità della vita, come le esigenze abitative, il ricongiungimento familiare, la cura delle relazioni, le possibilità di inserimento sociale, di trasporto sul luogo di lavoro e non solo. Si tratta di una grande leva di occupazione ed inclusione sociale, in grado di congiungere anche occasioni di partnership ad ampio raggio nella Penisola, ponti tra ricerca e innovazione, regioni del sud e del nord, valorizzazione delle reti di collaborazione tra imprese e territori.

“Formazione ed impiego hanno costituito le direttrici valoriali di Virtus Lab in questi anni di attività e risultati. Sono grato del riconoscimento che il nostro modello stia ricevendo come progetto di rilievo e di interesse nazionale. Il nostro metodo si basa su una progettazione che punta al coinvolgimento costante degli stakeholder territoriali, come istituzioni, diocesi, parrocchie, imprese, e sullo scambio di esperienze e competenze al servizio di una piena dignità personale e professionale – afferma Francesco Augurusa, ideatore di Virtus LaB. – Per una preparazione costantemente al passo, il “learning by doing” (imparare facendo) offre l’opportunità ad ogni ragazzo di sperimentare i propri talenti e toccare con mano la realtà lavorativa e sociale in cui si inserirà, potendo essere protagonista nella costruzione del proprio futuro e cercando una collocazione personale dignitosa. Per queste ragioni, i nostri corsi sono apprezzati dalle famiglie, costituendo un canale diretto di accesso al mondo del lavoro”.

Dai dati diramati da Confindustria, emerge un disallineamento tra richiesta e offerta, con il paradossale risultato che molto spesso le stesse aziende sono costrette a rivolgersi all’estero. Ed è a questo obiettivo che sta operando la fondazione Emanuele Augurusa con il progetto Virtus LaB, per formare e qualificare gratuitamente persone in cerca di lavoro, in base alle precise offerte delle aziende che sono di conseguenza in grado di assicurarne l’assunzione.

Lo dimostra l’assunzione stabile di mille persone, in quelle aree territoriali del Paese dove Virtus LaB è stato già avviato. Emblematica l’esperienza di Reggio Emilia. Lo scorso 11 ottobre, durante l’assemblea 2021 di Unindustria è stata prospettata l’opportunità di lavoro e inserimento destinata a ben 3mila persone di tutto il territorio nazionale, come ha sottolineato Fabio Storchi, presidente dei quasi mille industriali reggiani associati a Confindustria.

Da Reggio Emilia quindi parte una straordinaria occasione in grado di ricucire anche le regioni in uno scambio virtuoso di opportunità legate alle nuove professioni dell’industria 4.0, che apre nuovi scenari. Ad aver fatto da cornice simbolica, nel giorno della sua inaugurazione,il nuovo Dal-Digital automation lab, laboratorio della manifattura più avanzata, dove le imprese del territorio e non solo, potranno sperimentare tutte le innovative soluzioni hi-tech 4.0 e trasformare in crescita duratura il “rimbalzo” operativo di questi mesi. A testimoniarne la ripresa, i 6 miliardi di euro di export realizzati nel primo semestre 2021 dalle imprese della provincia, addirittura superiori allo stesso periodo pre-Covid del 2019, per un tasso di disoccupazione da fare invidia a livello nazionale, in quanto di poco superiore al 4%.

Un approccio collaborativo richiamato nel corso della recente Assemblea di Confindustria anche dal Presidente Bonomi come “Patto per l’Italia”,ripreso dal Presidente del Consiglio che, a sua volta, ha evidenziato la necessità di aprire una nuova stagione di relazioni industriali attraverso un “patto economico, produttivo, sociale del Paese”.

Carlo Bonomi