Lavoro Fvg. Rosolen: alleanza pubblico-parti sociali batte caporalato

“La Regione è attiva nella prevenzione del fenomeno del caporalato, che è molto pesante in certe zone d’Italia con veri e proprio campi di sfruttamento e che in Friuli Venezia Giulia sussiste per fortuna in forma minore, ma rispetto al quale dobbiamo tenere alta la guardia, alimentando azioni di prevenzione con il coinvolgimento delle parti sociali e degli enti bilaterali”. Lo ha affermato l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen concludendo un webinar sul progetto Pina-Q promosso nell’ambito del Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione), progetto contro lo sfruttamento e l’utilizzo della manodopera irregolare che si concluderà nel giugno del 2022.

“Il ruolo di regia sul mercato del lavoro che la Regione ha assunto con la riforma la pone in condizione di avere monitor accesi e di essere al centro dello scacchiere – ha spiegato Rosolen -. Nella funzione di facilitare l’incrocio tra domanda e offerta, infatti, siamo nella condizione di seguire le tracce del lavoro buono. Peraltro gli uffici regionali agiscono nelle fasi autorizzative e, pur privi di poteri di verifica ispettiva, strutturano una rete con gli altri attori pubblici (in primis forze di polizia e ispettorati del lavoro) che garantisce la circolarità delle informazioni e crea di per sé una prima prevenzione. Un’altra funzione strategica di scudo rispetto al lavoro nero è data, a monte, da solidi percorsi di formazione che creano relazioni con il mercato del lavoro sano”.

L’assessore, ricordando che la Regione ha scelto di essere presente nel tavolo Anticaporalato istituito a livello nazionale in sede di ministero dell’Interno, ha evidenziato che a gennaio del 2020 si era tenuta una riunione sul tema nella propria sede di Udine, in collaborazione con la direzione Risorse agroalimentari, con il proposito di focalizzare e arginare il fenomeno. “Un filo del discorso che vogliamo riprendere ora che la morsa della pandemia si sta allentando”, ha assicurato Rosolen.