Tra le 14.33 e le 14.53 del primo agosto 2021 abbiamo vissuto qualcosa che nessuno poteva immaginare

Il 2021 è un anno magico per l’Italia. Abbiamo vissuto la vittoria all’Europeo e ora i 20 minuti più belli della storia dello sport italiano. Tra le 14.33 e le 14.53 del primo agosto 2021, abbiamo vissuto qualcosa che nessuno poteva immaginare. Tokyo sembrava un’Olimpiade difficile, con le delusioni della scherma e del tiro, con tanti piazzamenti che non sembravano neanche premi di consolazione per la fatica di essere venuti fin qui. Ma in un attimo è cambiato tutto. Con due ori che contengono anni di sofferenza della nostra atletica.

Marcell Jacobs ha vinto la medaglia d’oro nella finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo. L’azzurro, classe 1994, ha corso in 9’’80, nuovo record italiano ed europeo. La medaglia d’argento è andata allo statunitense Fred Kerley con 9’’84; bronzo al canadese De Grasse in 9’’89. “Ho cercato di correre più veloce che potevo. È successo, è successo” ha detto, subito dopo aver trionfato. Primo italiano a vincere un oro e una medaglia nei 100 metri.

Dopo il bellissimo oro di Gimbo Tamberi nell’alto ex aequo con il qatarino Barshim, ecco l’oro-bis per l’Italia. Lo vince Marcell Jacobs, lo sprinter azzurro che già aveva fatto la storia qualificandosi per la finale olimpica dei 100 metri. Ma Jacobs non si accontenta, va oltre: si mette alle spalle il mondo e conquista la medaglia d’oro nello sprint, la gara più nobile della disciplina regina dei Giochi.

“Ho visto Gimbo vincere la sua gara, mi sono gasato, ho detto: perché non lo posso fare anch’io?”, ha detto Marcell travolto dalle emozioni. Ed è proprio tra le braccia del compagno in azzurro che si è buttato sull’abbrivio dell’ arrivo lanciato. Poco dopo la linea del traguardo ha trovato ad aspettarlo Gimbo avvolto nella bandiera tricolore.

È stata infatti la notte anche di Gianmarco Tamberi: oro olimpico. Dopo cinque lunghissimi anni di attesa Gimbo è il grande protagonista della finale del salto in alto. Tamberi è oro nella gara che il qatarino Mutaz Barshim, suo grande amico, domina fino a 2,37. Sbagliano tutti a 2,39, la giuria, dopo l’accordo fra gli atleti che rinunciano allo spareggio, assegna due ori ex aequo ai due grandi amici.

È la notte delle prime volte. Mai un italiano aveva vinto una medaglia nel salto all’Olimpiade. Ci era riuscita una grande italiana, Sara Simeoni, oro a Mosca ’80. Gimbo sale sul podio con dieci salti indimenticabili, con il primato stagionale portato a 2,37, misura che non frequentava da tempo, con una gara emozionante e spettacolare, con l’oro al collo.