Politica

Le scelte dei Savoia: reali senza Regno

Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II, ha incluso le donne della famiglia nella linea di successione. In automatico l’erede della casata è divenuta la giovanissima nipote Vittoria. Per secoli i Savoia si sono attenuti alla legge salica, l’erede al trono era un maschio. I Savoia con questa scelta hanno inteso rinnovare la propria immagine.

Dei reali senza Regno si è occupato anche il New York Times. Emanuele Filiberto di Savoia, padre di Vittoria, ad oggi non esclude una chiusura totale degli italiani verso la monarchia in un prossimo futuro. Ma la diatriba si è accesa ugualmente. Aimone di Savoia-Aosta, dirigente della Pirelli a Mosca ed erede di un ramo cadetto (discendenti di un figlio minore) dei Savoia, ha definito “illegittimo” l’abbandono della legge salica. Si rinnova la faida tra i due rami della famiglia.

I Savoia-Aosta discendono da Amedeo, terzo figlio di re Vittorio Emanuele II e primo duca d’Aosta. Tra loro e il ramo principale discendente dei vecchi sovrani d’Italia (i Savoia-Carignano) è in corso una rivalità intorno a chi siano i legittimi eredi dei titolo di sovrani, per quanto decaduti e non riconosciuti dall’Italia. Secondo i Savoia-Aosta, Vittorio Emanuele non ricevette il consenso dal padre per sposare Marina Ricolfi Doria, fatto che annullerebbe la validità del suo matrimonio e quindi la legittimità del ruolo di Emanuele Filiberto (ora di sua figlia Vittoria) come erede della casata.

Il NYT ha “ascoltato” le ragioni dei “rivali”. “Per usare un eufemismo, non siamo in buoni rapporti” ha affermato Aimone al quotidiano. Sulla questione dell’eredità di Vittoria ha aggiunto di volere evitare una litigata pubblica “per una cosa che non esiste. Cerco di mantenere un comportamento più degno possibile data la responsabilità di tale nome”. Emanuele Filiberto ha risposto alle accuse dei Savoia-Aosta dicendo che “vedono gli UFO” e che li disprezza perché “sono così poco importanti che non sono stati neanche esiliati”.

Per lo storico carignanese Paolo Castagno, il motivo delle rivalità tra i due rami è riconducibile ai “soldi”, perché il fatto di essere i legittimi eredi comporta la facoltà di assegnare i titoli in cambio di cospicui pagamenti, nonché la partecipazione ai matrimoni reali e tutto il prestigio che ne consegue. I Savoia però sostengono che la loro decisione non sia dettata dal fatto che Emanuele Filiberto ha solo due figlie femmine, ma dalla loro attenzione verso la parità di genere. Emanuele Filiberto sostiene che le famiglie reali europee su questo fronte abbiano fatto più del Parlamento italiano, “dove le donne sono notoriamente sottorappresentate”.

Redazione

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