Olivicoltura bergamasca e lombarda, Confai: ripresa difficile

“Una serie di emergenze fitosanitarie e condizioni climatiche avverse hanno danneggiato pesantemente le ultime due stagioni produttive dell’olivicoltura bergamasca e lombarda. Di fronte a questa difficile situazione del comparto, gli interventi recentemente annunciati dalla Regione Lombardia sono da considerare senz’altro provvidenziali e, al tempo stesso, dovranno essere necessariamente seguiti da altre misure di sostegno, se si intende rilanciare concretamente una nicchia produttiva di alto pregio”: così il presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha commentato il piano da 1 milione di euro predisposto dall’assessorato regionale lombardo all’agricoltura per cercare di porre rimedio alla crisi delle imprese olivicole.

Come sottolineato dagli uffici regionali, nel biennio 2019-2020 gli olivicoltori lombardi si sono trovati a lottare duramente contro la cimice asiatica e la piralide dell’olivo. Si sono inoltre susseguite numerose fasi climatiche avverse che hanno compromesso raccolti e fatturati. “Con riferimento alla situazione provinciale – fa notare il direttore di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – i fenomeni climatici di agosto e settembre dello scorso anno, soprattutto vento e grandine, hanno danneggiato irreparabilmente molte piantagioni in cui le olive erano in fase di maturazione, con elevati danni in termini di potenziale produttivo di questa pregiata DOP bergamasca”. L’olivicoltura bergamasca, lo ricordiamo, offre un contributo limitato alla formazione della cosiddetta produzione lorda vendibile dell’agricoltura provinciale, ma fornisce un prodotto dalle eccellenti qualità organolettiche. La superficie totale gestita dagli olivicoltori bergamaschi è pari a 155 ettari su una superficie totale regionale di 1.386 ettari.

Per rilanciare il comparto, la Regione Lombardia metterà a disposizione un fondo di complessivi 800.000 euro per rinnovare impianti di molitura e per effettuare indagini meteo-climatiche e sugli agenti patogeni che colpiscono le colture. Successivamente saranno stanziati ulteriori 200.000 euro per finanziare campagne di promozione dell’olio lombardo che, date le sue caratteristiche di prodotto di nicchia, viene prevalentemente venduto presso le aziende produttrici (che sono spesso anche aziende agrituristiche) oppure presso negozi specializzati.