Casali del Manco (CS). Incontro in Comune del Tavolo Tecnico-Istituzionale per la realizzazione del Parco Fluviale del Cardone.

Secondo il Sindaco, Nuccio Martire: “E’ stato un confronto ampio, di contenuti  e di sicura prospettiva”.

Nuccio MARTIRE, Sindaco del Comune di Casali del Manco(CS).

 S’è regolarmente svolto il previsto Tavolo Tecnico-Istituzionale, convocato con lettera-circolare inoltrata dal Comune di Casali del Manco (CS) a ben 25 destinatari  (tra Enti locali, Organismi strumentali regionali e dello Stato, Soggetti economici, Università della Calabria, Parco Nazionale della Sila, Gal Sila, persone fisiche e delegazione dell’Amministrazione, componenti del Gruppo di lavoro per il Parco fluviale del Cardone).

All’ordine del giorno una significativa evidenza: ”Primo confronto in ordine alla condivisione di un percorso comune da svolgere e per conferire sostanza e valenza dinamica al Progetto del Parco Fluviale del Cardone”.

Il Fiume Cardone offre immagini di rara suggestione.

Il coordinamento dell’Iniziativa è stato assicurato dal primo cittadino di Casali del Manco, Nuccio Martire. A tavolo dei lavori anche gli Assessori: Francesca Pisani (Bilancio) e Michele Rizzuti ( Lavori Pubblici); la Consigliera di maggioranza, Anna Teresa Gagliardi (Pari Opportunità), tutti impegnati anche nel Gruppo di lavoro Parco, prima indicato.

L’importante appuntamento ha  registrato la partecipazione attiva di: Roberto Gaudio, Direttore Dipartimento Ingegneria Civile dell’UNICAL; Domenico Trapasso, ENEL – Affari Istituzionali e Sostenibilità; Rosario Iorio, EGPV Italia – Responsabile Impianti Idroelettrici Calabria – Basilicata; Francesco Curcio, Presidente del Parco Nazionale della Sila; Francesco De Vuono, Direttore del GAL Sila. Per il Comitato Valorizzazione Valle del Fiume Cardone, i componenti del Gruppo di lavoro misto: Erminia Franca Barca, Marco Caferro e Massimo Covello.

La vegetazione superiore, che contorna le zone ripariali, conferisce all’ambiente fluviale un fascino irresistibile.

E’ stato un confronto ampio, di contenuti, riflessivo e propositivo in cui tutti gli intervenuti, nel riscontrare l’attualità di un’idea-progetto, quella del Parco fluviale del Cardone, hanno espresso piena disponibilità a collaborare perché il Parco stesso diventi realtà. Un dibattito aperto e ricco di suggerimenti operativi, sia da parte dei rappresentanti degli Organismi intervenuti, sia sul versante interno dell’Amministrazione e del Gruppo di Lavoro. All’unisono è emerso che, a breve, occorre avviare la fase di progettazione, anche per potersi candidare all’attrattività di flussi finanziari propri per tali interventi sul fronte dell’Ambiente.

La Valle del Fiume Cardone è ricca di testimonianze della Civiltà Rurale: trattasi di rudere di Mulino ad acqua.

L’Incontro è stato definito “come un momento di attenzione e considerazione di valenza istituzionale, potendosi considerare – a tutti gli effetti – un importante confronto a più voci, rivolto ad effettuare una ricognizione congiunta riguardo all’Idea-Progetto della Valorizzazione della Valle Fiume Cardone che il proposto Parco fluviale ne costituisce la dinamica e l’essenza portante”.

L’interesse Civico propriamente detto, verso la Valle del Fiume Cardone, nasce diversi anni fa dal bisogno di ridurre il degrado causato non già dalle residue attività agro-silvo-pastorali, un tempo caratterizzate da una discreta presenza umana. Condizione che dava vigore  ed alimentava numerose attività in un panorama produttiva ricco e variegato.

La Natura Viva della Valle del Fiume Cardone! Che spettacolo.

Una fonte trofica preziose per le Comunità ed i Borghi rivieraschi. Poi il progressivo abbandono dei territori da parte della gente che di ruralità aveva sempre vissuto. Ecco, nei tempi più moderni, la necessità di ripensare ad una sorta di azione di ricostruzione di un tessuto socio-ambientale e storico, orgoglio non solo della popolazione casalima.

Pensare ad un qualcosa che potesse puntare a riqualificare l’area con attività e infrastrutture rispettose dell’habitat naturale, di migliorare la qualità di vita degli abitanti e, finalmente, ridare una funzione socio-ambientale al  fiume. Ma in un’ottica funzionale, moderna e ben scandita da una rete di servizi per le Comunità rivierasche e per quanti desiderosi di visitare e godere dei benefici del Parco.

Lettere e petizioni da parte di associazioni e cittadini sono giunte all’Amministrazione fin dalla metà degli anni ’80 del Novecento, stimolando una prima attività di ricerca storica e naturalistica sull’area in seguito materializzata in un profilo progettuale che mai si è potuto realizzare.

La Stazione FCL ‘Pedace-Perito’ che costeggia il Fiume Cardone. Una infrastruttura storica, da valorizzare pianamente per la Mobilità Sostenibile, anche al Servizio dell’Istituendo Parco fluviale.

Ma gli amici del Fiume Cardone,  non restarono a guardare, e portarono a compimento una mostra di fotografie, con articoli stampa; nacque la pubblicazione di un periodico locale ‘U Cardune ed altri strumenti del comunicare vennero attivati: incontri, dibattiti, sintesi attraverso i mass media. Poi, Interviste a Tv locali e Rai.

Dopo una lunga stasi, il fascino discreto della Valle del Fiume Cardone sollecita una presa di coscienza ed anche l’impellente necessità di intervenire per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, sempre più crescente s’è rivelata l’esigenza di prevedere la realizzazione di aree attrezzate, con chiari obiettivi di fruibilità,tipo: l’individuazione delle aree di maggiore valenza ambientale, nuovi percorsi pedonali e ciclabili, regimazione degli argini di fiume, essenziali strutture compatibili ad uso ricreativo e sportivo, con la preventiva bonifica di aree trasformate in discariche abusive di una moltitudine di materiali. In tale direzione per qualche anno s’è mossa la C.M.Silana, d’intesa con gli Enti locali interessati. Poi di nuovo il…silenzio.

La rappresentazione del Bacino Idrografico del Fiume Cardone: un’area che si estende per circa 50,99 kmq, il fiume percorre circa 20 Km, prima d’innestarsi col Crati, interessando una popolazione di oltre 100.000 abitanti.

Con l’accentuarsi della crisi climatica, delle Questioni Ecologiche cogenti e sempre in primo piano, i temi connessi alla valorizzazione e difesa degli ambiti fluviali non solo in Italia, segnano l’inizio di una nuova era per la politica dei Parchi, anche di quelli strutturalmente poco estesi e soprattutto le vie d’acqua.

Nasce così, in piena Pandemia – siamo agli inizi dell’anno 2020 -Insieme all’avvio dei primi incontri con la nascita del Comitato per la Valorizzazione della Valle del Cardone, si è voluto mettere in atto un’idea-progetto di tutela delle peculiarità naturalistiche, storico-architettoniche, culturali e agricole e delle funzioni sociali di quest’area, che noi abbiamo individuato nel Bacino Idrografico del Fiume Cardone, che per la sua vicinanza al centro cittadino può contribuire significativamente al miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti.

Ma in prospettiva è la funzione ecologica globale dell’area che premierà non solo il nostro impegno, ma soprattutto renderà più vivibile ed attrattivo un vasto territorio presilano della prov.di Cosenza.

Valle del Fiume Cardone: un cartello segnaletico. La sentieristica del futuro Parco sarà altro obiettivo cardine della Rete dei Servizi per i cittadini e gli appassionati dell’escursionismo naturalistico.

Si è pensato ad un Parco, le cui dinamiche, senza interferire negativamente, ma anzi integrandosi, si candidano a stimolare le normali attività agricole che hanno nel tempo disegnato un paesaggio agrario e forestale, esso stesso meritevole di valorizzazione.

Il Parco fluviale del Cardone diviene così lo strumento di promozione, sviluppo, coordinamento e di integrazione di progetti, iniziative e attività che, attraverso la valorizzazione dell’identità culturale, storica, territoriale, ambientale e paesaggistica del territorio, opererà un processo virtuoso di sviluppo e promozione ambientale, economica e sociale.

Il Fiume Crati a Cosenza. Un pò più a monte riceve le acque del suo affluente di destra: il Fiume Cardone.

A fine anno 2020 l’Amministrazione Comunale di Casali del Manco, diretta dal Sindaco, Nuccio Martire, e successivamente il Consiglio Comunale, conferiscono all’idea-progetto un’ufficialità degna di questo nome. Dall’unanimità in Aula, si è poi passati alla redazione di una Delibera consiliare, ben strutturata, in cui sotto il profilo istituzionale si sancisce la nascita del Parco.

 Casali del Manco, configurandosi quale Comune Capofila, ha subito coinvolto i comuni rivieraschi, segnalando l’Atto amministrativo, non solo quale strumento di principio ma di reale manifestazione a voler incidere su un Tema, coinvolgente quanto complesso: quello del Parco.

V’è stata anche l’informativa ad altri Organismi importanti, aventi competenza territoriale. In particolare c’è da indicare l’interesse e la competenza territoriale dei Comuni di: Cosenza – Pietrafitta e Spezzano Sila. L’area interessata si sviluppa su una superficie di circa 50,99 kmq, 20 km di lunghezza di fiume e una popolazione di circa 100.000 abitanti. La realtà Parco, dunque, rappresenta una essenziale cerniera di collegamento tra area montana silana e quella valliva e di pianura, interessando la Città di Cosenza ed il suo Fiume.

Sull’asta fluviale del Cardone, testimonianze di architettura ben inserita nel paesaggio.

Nel corso dei lavori è stato indicato ai presenti il buon livello di collaborazione esistente tra Ente Locale, Comitato e Gruppo di Lavoro misto, quest’ultimo  insediato dal Sindaco Martire, nei mesi scorsi, che ha consentito di operare una puntuale ricognizione sul…che fare per partire col piede giusto.

Consapevoli che – il Progetto Parco – costituisce una sfida importante su cui si misurerà la capacità, sia dei Movimenti Civici Ambientalisti dal basso, sia delle amministrazioni comunali coinvolte, chiamate per fare sistema, lavorare in sinergia su progetti condivisi per la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali del territorio, programmare e coordinare idee e azioni. Sorge spontanea la proposta di pensare ad un funzionale e non assembleare Coordinamento, in tale ottica.

L’obiettivo finale è: costituire un Parco dagli ideali ambiziosi: il rispetto delle vocazioni originarie del territorio e, insieme, realizzare la valorizzazione di tutte le potenzialità dell’area. La costituzione del Parco, pertanto, diventa una scelta principe e vuole essere un’occasione di sviluppo armonico per il territorio. Solo in questo modo può trovare piena realizzazione la vocazione del Parco come luogo ricreativo e socializzante a servizio della città della Presila: Casali del Manco (ma il Parco sarà patrimonio dell’intera Calabria, un gioiello d’esempio per la Rete dei Parchi in generale).

Particolare del maestoso e austero Convento dei Frati Minimi (XVII sec.), in loc.Pedace di Casali del Manco.Un complesso monumentale che s’affaccia proprio sul Fiume Cardone.

Un Parco, infine, che diventi prezioso strumento per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini di tutte le fasce di età. Un progetto di lungo periodo, da realizzare insieme ai cittadini che in futuro ne fruiranno, sentendolo, amandolo un po’, considerandolo  come un bene di casa propria.

Una considerazione finale: “ La realizzazione del Parco Fluviale del Cardone, nel cuore dell’omonimo Fiume, la sua rigogliosa Valle e l’ambiente naturale che resiste, nonostante tutto, alle inconsulte aggressioni dei nostri tempi, costituirà un ideale ‘corazza protettiva’ per l’area golenale e per i lembi di territorio che s’affacciano sull’asta fluviale, quelli collinari e montani. Si può benissimo parlare di una Missione di Rinascita per riconnettere le aree urbane con il Fiume storico, in un ‘nuovo e rispettoso’ idillio. Bene Augurante per il futuro”.

Casali del Manco (CS), 16.06.2021