I passaggi della vita vanno rispettati soprattutto per i più piccoli!

Ci sono dei tempi da rispettare. I passaggi della vita vanno rispettati soprattutto quando si tratta dei bambini più piccoli. L’infanzia non necessita di videoschermi, non ha bisogno di una realtà virtuale. Prima dei 3 anni un bambino ha bisogno di sviluppare competenze interagendo con l’ambiente mediante esperienze sensoriali che usino tutti e cinque i sensi. Solo questa interazione esperienziale consente di sviluppare le proprie risorse neuronali. Una televisione accesa nella stessa stanza dove un bambino piccolo sta giocando ne disturba l’attività, impedendo di sviluppare quella capacità di concentrazione attentiva così importante per il suo futuro.

Il touch screen non è una vera esperienza sensoriale. C’è una superficie liscia che attiva stimoli visivi. Molti studi documentano un rapporto diretto tra la durata dell’esposizione agli schermi e le conseguenze sull’attenzione di bambini e ragazzi. Un bambino piccolo che fruisce di un’ora di TV al giorno, è a rischio di sviluppare deficit di attenzione due volte superiore a chi non la guarda.

Bisogna, in particolare in questa fascia d’età, che i genitori curino i propri comportamenti. Non può funzionare il farsi vedere assorbiti dalla tv, da un computer o da un telefono cellulare, magari distratti da non accorgersi neanche dei richiami dei figli. In quell’età i bambini sono molto inclini all’imitazione. Se ci vedranno con in mano il telefonino ne vorranno uno.

L’infanzia è il tempo delle regole, intese come procedure educative per regolare il tempo e lo spazio comune. Servono regole chiare, trasparenti, essenziali. In questa fascia d’età 30 minuti di videoschermi al giorno è più che sufficiente, e l’accesso a Internet è vietato. Questa è una fase importante per sviluppare alcune capacità collegate all’immaginazione o alla motricità fine e per implementare le competenze relazionali e sociali.

Bisogna favorire le esperienze dirette, la manipolazione, l’interazione relazionale. Imparare a stare insieme, ad accettare la frustrazione e a fare emergere le risorse creative di cui, in questa età, sono incredibilmente dotati. Bisogna farli stare all’aria aperta, a contatto con la natura, fare esperienze corporee e mentali nuove.