Pavia. Lidia Peschechera uccisa dal compagno Alessio Nigro

Lidia Peschechera è l’ennesimo vittima di femminicidio del 2021. La donna di 49 anni è stata uccisa dal compagno che ha confessato ai Carabinieri di Pavia che lo hanno fermato a in un ostello in via Doria, a Milano. La svolta sulla morte di Lidia è arrivata giovedì mattina. Alessio Nigro, 28 anni, originario della provincia di Lodi, durante un litigio ha strangolato Lidia e poi ha steso il corpo nella vasca da bagno. Il cadavere è stato trovato mercoledì pomeriggio, nel suo appartamento di via Depretis, al pian terreno di una palazzina al civico 4 in zona Ticinello.

Il datore di lavoro della donna, operaia in una azienda di Pieve Emanuele (Mi), si era preoccupato per la sua assenza e aveva contattato l’ex marito che ha poi chiesto l’intervento dei Carabinieri. Dopo averla uccisa, il compagno ha preso il cellulare della vittima e ha inviato qualche sms alle colleghe e alle amiche per non destare sospetti. Alessio ha raccontato ai Carabinieri di avere vissuto in casa con il cadavere in bagno sino al 15 febbraio, giorno in cui ha lasciato Pavia per rifugiarsi a Milano. Stava con Lidia da qualche mese.

Lei, gentile, attivista Lgbt, animalista convinta, e sempre al fianco dei più deboli, voleva aiutare quel ragazzo sbandato che aveva conosciuto lo scorso anno. Senza un tetto sulla testa, e con gravi problemi di alcolismo, lo aveva fatto entrare a casa sua, anche se da subito le liti e gli scatti violenti del compagno avevano complicato la loro relazione. Lidia aveva confidato alle amiche di avere avuto paura, ma sperava le cose si sistemassero, sino all’ultima tragica lite avvenuta venerdì scorso, quando il compagno le ha stretto le mani attorno al collo, togliendole il respiro per sempre.

La donna, separata dal marito, abitava da sola nell’appartamento con 5 gatti. Dal suo profilo Facebook emerge il suo impegno di attivista animalista. Era anche una convinta vegana, antifascista e sostenitrice delle cause Lgbt.