La Liguria si ribella: ristoranti aperti a San Valentino
Basta!!!! È l’urlo di ribellione e di disperazione che arriva forte dalla Liguria. Molti ristoranti della Riviera ligure di Ponente, in particolare a Ventimiglia, hanno tenuto aperto nel giorno di San Valentino nonostante l’intera Liguria sia stata collocata in zona arancione con il divieto di apertura per ristoranti e bar. I locali hanno fatto il pienone, in particolare di clienti francesi che, non potendo celebrare la festa degli innamorati in Francia, hanno valicato la frontiera. Qualcuno si è spinto sino a Sanremo. A Ventimiglia il ristorante “Pasta e Basta”, del quartiere Marina San Giuseppe, ha cambiato l’insegna in “Adesso Basta”.
A Sanremo cinque locali, soprattutto in zona porto, hanno tenuto aperto. Sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri e polizia municipale elevando sanzioni ai gestori e ai clienti. La stessa cosa è accaduta a Ventimiglia.
A Genova alcuni locali in Centro Storico hanno deciso di tenere aperto, protestando contro la comunicazione in extremis di zona arancione venerdì da parte del governo su zona arancione e chiusure proprio a partire dal giorno di San Valentino. “Quello che ha fatto il ministro Speranza è inqualificabile. Ci sono colleghi che adesso dovranno buttare centinaia e centinaia di euro di merce appena comprata. Eppure sarebbe bastato dire che entravamo in zona arancione tre giorni prima”. Si dice “molto arrabbiato” Alessandro Cavo, presidente di Fipe Confcommercio Liguria e proprietario del ristorante Cavo che ricorda come i ristoranti siano “una parte importante del sistema Paese” a cui “è necessario portare rispetto. Rispetto per il lavoro, se non altro. Ieri un associato mi ha detto ‘con gli ultimi soldi che ho in tasca ho fatto per San Valentino’. Soldi buttati come quei 100 kg di pesce acquistati da un altro collega”.
“I ristoratori hanno avuto poco più di 24 ore per adeguarsi al passaggio da zona gialla ad arancione. Per questo, prevedendo la loro possibile protesta abbiamo cercato in tutti i modi di dissuadere. Il nostro intervento, comprese le polizie locali, c’è stato per numerosi casi e rappresenta una sconfitta per tutti”. Lo ha detto il questore di Imperia Pietro Milone sull’apertura massiccia dei ristoranti a Ventimiglia, uno solo a Sanremo. Sono decine i clienti che vengono identificati, insieme ai gestori dei ristoranti, per i quali si profila una multa da 400 euro, ridotta a 280 se pagata entro 5 giorni.
Scelta diversa quella fatta da un ristoratore di Genova. Il gestore della fattoria didattica “Il Ciliegio” di San Desiderio sulle alture di Genova, Emidio Dellepiane, saputo di non poter aprire il suo ristorante il giorno di San Valentino e avendo già acquistato la merce per servire le 100 prenotazioni ha pensato a un gesto clamoroso. “Mille euro di spesa per preparare il pranzo di San Valentino a più di cento persone che avevano prenotato. Salite in fattoria che regaliamo tutto, dai ravioli ai grissini”. Ma questa mattina la sorpresa, con code fuori dall’azienda agricola per ritirare anche piatti da asporto. “In questo modo aiuteremo i gestori”, hanno detto i genovesi saliti a San Desiderio dopo aver letto l’annuncio del ristoratore.
Nei giorni scorsi il governatore Toti aveva chiesto invano al governo che la zona arancione venisse posticipata di un giorno proprio per “salvare” il San Valentino degli esercenti. Toti che oggi è tornato a polemizzare sulle chiusure con un tweet. ” “Tutte le sante domeniche il super consulente del Ministero della Salute Ricciardi invoca un nuovo lockdown totale. Ogni domenica i cittadini e le imprese italiane si chiedono perché non sia possibile un lockdown ad personam per Ricciardi. Aiuto… Presidente Draghi…”.