Intervista a SETE: «Vi presento “Le cose più belle”»

Dal 4 dicembre è in rotazione radiofonica “LE COSE PIÙ BELLE”, il singolo che segna il debutto della cantautrice romana Elisabetta D’Aiuto, in arte SETE. “Le cose più belle” è una conversazione con un’entità divina in cui il soggetto chiede una vita facile, senza difficoltà o problemi, in cui tutto fila liscio. Solo alla fine del brano si evince che proprio i momenti di sofferenza sono la catarsi della crescita interiore per una persona. Il tutto condito da sonorità acustiche ed elettroniche fuse insieme, l’elemento centrale è la chitarra acustica e tutto il resto gira intorno, su un ritmo incalzante.

Ciao SETE, benvenuta. Per prima cosa una domanda su di te come persona: se dovessi partire e potessi portare con te solo tre oggetti, cosa porteresti e perché? E dove andresti? 
Mi porterei sicuramente la chitarra, delle scarpette da arrampicata e un sacchetto con la magnesite. Sono le mie due più grandi passioni, la musica e l’arrampicata. Se partissi con queste tre cose avrei già dell’ottima compagnia perfino in totale solitudine. Penso che andrei con qualche amico in tour cantando e scalando in tutti i posti possibili. 

La tua top three di musicisti? E come ti hanno influenzato?
Direi…Caparezza, Billie Eilish e Lady Gaga. Mi hanno sicuramente influenzato in modi molto diversi: di Caparezza i testi sono capolavori assoluti, Billie Eilish ha un sound super interessante, soprattutto per l’utilizzo che fa delle voci, dei cori che crea. Lady Gaga ha una carica e una personalità pazzesche che si riversano magicamente nella sua musica. 

La tua carriera è appena iniziata, quali sono gli obiettivi che speri di raggiungere? 
Intanto spero che la mia musica possa essere ascoltata dal maggior numero di persone possibile. Poi sarà il pubblico e decidere cosa ne sarà. Spero certamente che piaccia, che faccia riflettere e anche divertire. So che sono cose molto diverse fra loro, però mi piacerebbe che la mia musica trasmettesse anche cose apparentemente distanti fra loro.

Chi fa arte ha sempre qualcosa da raccontare. Cosa vuoi trasmettere al tuo pubblico con le tue canzoni? 
Come dicevo, vorrei che si potesse sia ballare che ascoltare i testi, dare degli spunti di riflessione. Gli argomenti possono essere i più disparati, da testi più introspettivi, a tematiche sociali.

Hai da poco pubblicato il singolo “Le cose più belle”. Ce ne vuoi parlare?
È sorta di conversazione con un’entità divina in cui il soggetto prega per una vita facile per poi rendersi conto che non è quello che desidera. Perché allontanare dolore e frustrazioni da sé, non può che rallentare significativamente la crescita, il percorso che ognuno di noi compie per tutta la vita per scoprire chi è veramente. 

Progetti futuri? Stai già pensando a nuovi brani?
Certamente! Sto lavorando ai prossimi 5 brani che, insieme a Le cose più belle, faranno parte del mio primo EP. Progetto che mi sta impegnando molto e mi regala tante soddisfazioni in questa sua fase ancora creativa.