Rende. I dirigenti specificano: non si possono adottare altre modalità di erogazione del servizio di istruzione

La decisione del Tar della Calabria di sospendere l’ordinanza del presidente facente funzioni Nino Spirlì, non è piaciuta ad alcuni genitori di Rende, popoloso centro alle porte di Cosenza. I genitori in disaccordo con la didattica in presenza per elementari e medie, hanno inscenato una protesta in piazza Matteotti, così come riferisce la Gazzetta del Sud.

Ad oggi però vale quanto stabilito dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria che, con decreti cautelari nn. 2 e 3 dell’8 gennaio 2021, ha sospeso gli effetti dell’Ordinanza del Presidente della Regione Calabria n. 1 del 5 gennaio 2021, con la quale si disponeva la sospensione dell’attività didattica in presenza per le scuole primarie e secondarie di primo grado dal 7 al 15 gennaio 2021. Attesa l’immediata esecutività del provvedimento giudiziale, le lezioni sono già riprese sabato in presenza (laddove previste dall’orario scolastico). I dirigenti scolastici hanno precisato la posizione ufficiale della scuola. In particolare la Professoressa Antonella Gravina, Dirigente dell’I.C. Rende Centro, precisa che “non saranno prese in considerazione richieste di adottare modalità di erogazione del servizio di istruzione non conformi a quelle disposte dalla normativa vigente in materia”. Inoltre richiama “l’attenzione in ordine alle modalità di giustificazione delle assenze per motivi non di salute e, a tal fine, si rimanda all’avviso precedentemente pubblicato sul sito che, ad ogni buon conto, si riporta in calce“.

In Calabria spiccano i casi di Rende e Vibo Valentia dove i genitori risultano “divisi” tra chi è favorevole alla didattica digitale e chi, invece, ritiene che debba prevalere la normalità con la scuola in presenza. Comunque si decida è sempre corretto rispettare le regole stabilite ed, auspicabile, evitare questo balletto di decisioni contrastanti. Il mondo della scuola ha bisogno di stabilità e chiarezza.