Mi sento spiato…è la pubblicità comportamentale!

Vi sarà certamente capitato di pensare che il web sa esattamente cosa volete; di certo questa è una cosa innegabile e si può anche dire che questa affermazione è vera. attenzione però non serve a nulla gridare al complotto oh pensare alla presenza di un’agenzia governativa segreta sullo stile di FBI o CIA che ascoltano le telefonate che facciamo o ci vedono addirittura attraverso la fotocamera dei cellulari. non ci si deve neanche abbandonare all’idea dell’esistenza degli alieni che vogliono conquistare la Terra e stanno magari leggendo il nostro pensiero per capire come vive e come si comporta l’uomo.

Ma sveliamo quindi l’arcano e scopriamo che cos’è la pubblicità comportamentale, conosciuto anche come behavioural advertising. tutte le volte che visitiamo un sito web e facciamo una ricerca online attraverso l’inserimento di parole chiave sui motori di ricerca, come ad esempio su Google, rimangono delle tracce di questa attività. Esse vengono quindi registrate dalle agenzie pubblicitarie ed alle aziende di commercio che usano le informazioni raccolte per proporre delle pubblicità specifiche a seconda delle ricerche che abbiamo fatto e che, quindi, ci interessano. Ecco perché, se cerchiamo anche soltanto una volta una determinata cosa sul web, nel giro di pochissimi minuti, vedremo poi apparire numerose pubblicità sulla vendita di quella specifica cosa.

Spieghiamone il funzionamento

Non bisogna pensare che questo comportamento vada a ledere la nostra privacy e non dobbiamo nemmeno sentirci spiati; si tratta infatti di un pensiero sbagliato in quanto, siamo noi stessi che offriamo tutte le informazioni necessarie. Infatti, quando scarichiamo sul nostro cellulare una qualsiasi applicazione o anche un gioco, ci verrà richiesto, prima ancora di scaricare il contenuto, il consenso per l’app di accedere ad alcune informazioni presenti sul nostro telefono quali, appunto, le ricerche online, altre applicazioni e la fotocamera. Tra le altre cose c’è l’accettazione della normativa sulla privacy che, come sappiamo, ormai deve essere inserita obbligatoriamente da chiunque si occupi di realizzare app.

Siamo certi che quasi tutti spuntano la casella relativa alla normativa sulla privacy senza leggere effettivamente il testo che, tra le righe, dice anche per quale scopo verranno utilizzate le ricerche spiegando che tramite l’acquisizione di questi dati ci verranno inviati messaggi pubblicitari che vengono incontro ai nostri interessi allo scopo di proporci l’acquisto. Si tratta quindi, di una cosa del tutto legale.

Infatti, se ci fermassimo a leggere un attimo la normativa si potrebbe anche optare per non scaricare quei contenuti ma, il più delle volte, preferiamo accettare velocemente quel compromesso per goderci la nostra applicazione. che poi, se vogliamo dirla tutta, la pubblicità comportamentale, spesso ci avvisa di promozione di offerte che sono davvero di nostro interesse e, cosa da non trascurare, spesso ci permettono anche di approfittare di qualche sconto speciale che riesce a farci risparmiare qualche euro.

Chi c’è dietro il web?

Il grande mondo del web ha escogitato tantissime soluzioni per fare del marketing senza che il cliente finale se ne renda conto. Basta pensare alla figura di un SEO copywriter che in termini spiccioli è una persona esperta in scrittura sul web, che sa quali sono le tecniche di scrittura di un articolo online e fa in maniera che coloro che lo leggono possano risalire facilmente ai siti citati nel suo articolo. Sono davvero moltissime le figure che lavorano dietro al mondo di internet, in primis le cosiddette web agency come, ad esempio, ElaMedia Group, società leader nel settore della realizzazione di siti web a Roma, gestione degli stessi, ottimizzazione SEO e molto altro ancora.