Recupero crediti: in Italia migliaia di posizioni aperte

recupero crediti

Le conseguenze della pandemia si sono fatte sentire pesantemente sul fronte economico con tantissime aziende in difficoltà. Il recupero crediti è molto importante per tutte le aziende ed in particolare per quelle che sono sane ma si trovano in difficoltà per via di somme da recuperare. Le azioni di recupero del credito avviate sono migliaia ogni giorno, con i soggetti creditori che si muovono nei confronti del debitore che non ha pagato un servizio o un bene.

Gli esperti del settore recupero crediti invitano le aziende a non lasciare nulla di intentato e di provare, soprattutto in caso di palese solvibilità del debitore, a recuperare quanto dovuto. Vanno rispettate delle regole precise in quanto il creditore deve mettere il debitore nella condizione di adempiere alla sua obbligazione inviando i documenti e i dati per eseguire il pagamento. Se il debitore non salda il soggetto creditore può avviare dei solleciti di pagamento amichevoli e poi formali. Se le somme non vengono saldate è possibile fare ricorso all’autorità per una risoluzione giudiziaria della controversia.

Attenzione. Il credito è certo se il creditore può dimostrare l’esistenza del suo diritto: fattura, contratto, documento di consegna della merce. Nei rapporti di natura commerciale si ritiene che la sola emissione della fattura per la cessione di beni o servizi dimostri l’esistenza del credito. Tuttavia la fattura non sempre consente di agire nei confronti del debitore ma bisogna accompagnare prove del rapporto tra le parti, dal contratto sottoscritto al preventivo di spesa approvato e firmato dal cliente, un documento di consegna della merce con firma di ricezione.

La raccomandata con ricevuta di ritorno o la posta elettronica certificata sono gli strumenti per comunicare con il debitore già a partire dal sollecito. Il soggetto creditore può anche redigere un sollecito senza ricorrere ad uno studio legale, compilando in modo corretto e completo lo stesso. Ma se debitore continua ad essere moroso non c’è altra strada che rivolgersi a dei professionisti. Anche perchè bisogna consoscere dettagliatamente quanto prevede la legge in materia ad iniziare dai termini di prescrizione per le fatture non pagate. In generale la prescrizione dei crediti commerciali è di 10 anni dal momento in cui è sorto il credito ma ci sono delle eccezioni. Ad esempio per crediti previdenziali, somme dovute a titolo di risarcimento del danno e somme dovute a titolo di affitto per la locazione di immobili, i termini sono di 5 anni.

Affidandosi a dei professionisti si viene sollevati da tutti gli adempimenti come il calcolo degli interessi di mora. C’è una strada intermedia da percorrere, sempre con l’ausilio di professionisti. Per ridurre il numero di cause in tribunale, infatti, sono stati introdotti strumenti di conciliazione tra le parti. Prima di agire in giudizio bisogna provare la media conciliazione, presso un organismo di mediazione accreditato dal Ministero della Giustizia. Se la mediazione va a buon fine, la transazione viene inserita in un verbale che avrà valore di titolo esecutivo. Altrimenti, se il debitore non si presenta all’incontro o dichiara di non volere aderire alla conciliazione, viene verbalizzato il fallimento del tentativo e si passa al ricorso all’autorità giudiziaria.

Il Giudice può disporre il pignoramento dei beni del debitore, sui quali sarà possibile procedere all’esecuzione forzata al fine di saldare l’importo dovuto. Perchè affidarsi a professionisti del recupero crediti? Per svariate ragioni inclusa la valutazione sulla consistenza del patrimonio del debitore, al fine di evitare che il provvedimento del Giudice si riveli non molto efficace dal punto di vista concreto.

In presenza di un credito non saldato e in possesso di un titolo esecutivo da parte del Giudice, il creditore può procedere al pignoramento dei beni del debitore o dei crediti che quest’ultimo vanta nei confronti di altri soggetti. L’esecuzione può essere mobiliare o immobiliare, a seconda della natura dei beni pignorati, o di crediti presso terzi. Nel pignoramento mobiliare rinetrano beni come auto e arredi, mentre nel caso in cui ci si rivale su terreni e appartamenti si parla di pignoramento immobiliare. I beni oggetto dell’esecuzione vengono sottratti al debitore e messi all’asta. E l’importo ricavato dalla vendita degli stessi consentirà di soddisfare il credito in sospeso.