Pisa. Santa Maria della Spina riapre all’arte: entro l’anno tre mostre personali

Riapre al pubblico la chiesa della Spina con un programma di tre mostre che si succederanno fino al nuovo anno. La prima di Marcello Scarselli dedicata alla figura di Pinocchio, “Pinocchio, burattino senza fili” (10-31 ottobre), la seconda di Giovanni Maranghi “Mastica e sputa”, dedicata alla figura del primo verso della canzone di Fabrizio De André “Ho visto Nina volare” (7-29 novembre), la terza di Roberto Braida “Il tempo sospeso” (5 dicembre – 6 gennaio 2021).

«La città continua a offrire nei limiti del possibile e del sicuro qualcosa all’animo dei cittadini e dei turisti – dice l’assessore alla cultura Pierpaolo Magnani -. Tre mostre alla chiesa della Spina che copriranno il periodo fino alla fine dell’anno. Queste mostre erano in programma nella scorsa primavera ma poi a causa del lockdown erano state rinviate. Ed è in qualche modo bello e suggestivo che a riaprire al pubblico la chiesa della Spina sia proprio una mostra dedicata a una delle icone dell’Italia nel mondo, il celebre personaggio di Collodi riletto e interpretato dal lavoro dell’artista Marcello Scarselli».

«La mostra sarà composta da pittura, scultura e video, senza per questo invadere troppo la chiesa della Spina – spiega Filippo Lotti, curatore della mostra -. Quella di Scarselli su Pinocchio è una mostra itinerante che, dopo una serie di tappe, trova il suo capolinea a Pisa; che rappresenta un importante punto di arrivo. Scarselli ha sempre immaginato il mondo fantastico di Pinocchio sin da quando era bambino e con lui ha un legame indissolubile, con la sua pittura fresca e un segno caratteristico e semplice».

«Questa mostra avrei dovuto chiamarla con un altro titolo, “Pinocchio e il mare”, perché il mare è molto vicino alla città e si sente – dice Marcello Scarselli -. Avrei dovuto esporre a marzo, prima del lockdown, ma ho colto l’occasione di questi mesi sospesi per lavorare appositamente a questo allestimento e, come omaggio alla città, presenterò anche un targone appositamente realizzato in questi mesi, trasformato in una guerriera pisana, con alcune frasi e la bandiera».

“PINOCCHIO, BURATTINO SENZA FILI”

Mostra personale di Marcello Scarselli

a cura di Riccardo Ferrucci e Filippo Lotti

Chiesa di Santa Maria della Spina, Lungarno Gambacorti

10 – 31 ottobre 2020

giovedì e venerdì ore 11.00/13.00

sabato e domenica ore 11.00/13.00 15.00/17.00

Chiuso lunedì, martedì e mercoledì

Le avventure di Pinocchio, il personaggio di fantasia tra i più amati dai bambini, sono al centro del racconto visivo che l’artista pisano Marcello Scarselli ha scelto per la sua mostra pisana patrocinata dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi. “Pinocchio, Burattino senza fili”, a cura di Riccardo Ferrucci e Filippo Lotti, è, infatti, il titolo della personale che sarà in esposizione a Pisa, nella splendida cornice di Santa Maria della Spina, Lungarno Gambacorti, dal 10 al 31 ottobre 2020.

Il mondo di Pinocchio, con i suoi personaggi e i suoi luoghi, viene preso a pretesto da Marcello Scarselli per veicolare messaggi legati al senso etico e morale, alla libertà espressiva, all’istinto, al pensiero asimmetrico, all’intraprendenza, alla ricerca interiore e al confronto esistenziale. Non c’è quindi da parte sua nessuna volontà di illustrare il racconto di Collodi, ma quello di utilizzare la favola come specchio delle contraddizioni della società del qui e ora proiettandosi però oltre ovvero verso la ricerca di valori più stabili e certi.

“L’innamoramento di Marcello Scarselli per Pinocchio – scrive Filippo Lotti – nasce fin da bambino, quando sua madre gli regalò il suo primo libro. Da qui ha origine il binomio indissolubile tra l’artista e il burattino; un rapporto che se inizialmente è stato di tipo affettivo e legato ai ricordi di infanzia, con il tempo è maturato, conquistando la curiosità di Marcello e stimolando un approfondimento stilistico di pari passo con l’evoluzione di tutta la sua arte”.

“Scarselli – aggiunge Lotti – ha successivamente realizzato un insieme di opere che attraversano e indagano il tema a lui caro; lo farà con il suo stile e con gli strumenti suoi più propri, quelli congeniali al tema favolistico ricorrendo a un astrattismo gentile ed efficace per interpretare l’universo puro e diretto dell’infanzia. Fedele alla favola originale, anche nei dipinti incontriamo il reale e il fantastico, il buono e il cattivo, il bene e il male; così nelle sue opere trovano posto i personaggi emblematici della storia come Mangiafuoco e Geppetto, la Balena e Lucignolo, la Fata Turchina. A ciascuno spetta un ruolo nel processo interiore dell’essere umano, tanto nei significati magistralmente sottesi nella favola rappresentata, così nelle opere pittoriche dove il percorso dell’artista e dell’osservatore è veicolato da immagini e segni simboli di un mondo interiore”.

“Il burattino, creato da Collodi, – dice Ferrucci – è un simbolo universale delle difficoltà per ognuno di noi di crescere e diventare grande; le avventure e le disavventure che capitano a Pinocchio sono un insegnamento a evitare i cattivi maestri, le tentazioni e a trovare una propria strada nella vita. Pinocchio, Mangiafuoco, la Balena, il Gatto e la Volpe, il Circo, i Carabinieri diventano le suggestioni di un epico viaggio nella fantasia, compiuto attraverso una poliedrica ricostruzione della realtà, una esplosione di colori e movimenti che cercano di raffigurare un mondo misterioso e ancestrale che accompagna i sogni dell’artista. Per Scarselli il burattino senza fili è essenzialmente un simbolo di libertà, un’immagine geometrica che porta vita e amore nel mondo, nei luoghi che incontra e negli ostacoli che è costretto ad affrontare”.

“Marcello – conclude Lotti –, attraverso le sue opere, riesce a guidarci per mano in questo cammino collodiano, punto di arrivo per certi versi, ma soprattutto punto di partenza per chi decide come lui di intraprendere un viaggio; che sia quello con Pinocchio raccontato dal suo mondo di sogni e di speranze, sia quello che vede ciascuno di noi protagonista indiscusso della propria vita”.

A Pisa saranno esposti lavori inediti e installazioni, corredate anche da un video documentaristico sul lavoro dell’artista

Questa pisana è la quinta tappa della mostra itinerante legata a Pinocchio, dopo la presentazione al Parco Monumentale di Pinocchio a Collodi (Pescia, PT), poi al Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art, al Museo Dantocchio di Firenze e al Comune di Pontedera.

Per scoprire il percorso creativo che ha portato Scarselli a realizzare questo ciclo di opere, sabato 10 ottobre 2020 saranno a disposizione per un incontro l’artista e i due curatori a partire dalle ore 16.00.

Note biografiche Marcello Scarselli

Marcello Scarselli nasce nel 1953 a Santa Maria a Monte (PI). Dopo essersi diplomato all’Istituto Tecnico di Pontedera (PI), frequenta corsi di disegno e di intaglio e successivamente il corso di incisione alla Scuola di Grafica de Il Bisonte a Firenze. Inizia la carriera artistica negli anni Settanta partecipando a numerose mostre collettive e intervenendo nel dibattito estetico di quel periodo. La sua professione si consolida negli anni attraverso una costante attività espositiva in Italia e all’estero (Austria, Belgio, Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra, Croazia, Portogallo, Giappone). Nel 2011 è alla Galleria Pall Mall di Londra. Dal 2012 una sua opera fa parte della Pinacoteca d’arte contemporanea de Il Ciocco a Barga (LU). È del 2013 la mostra itinerante con tappe a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, Palazzo Mediceo di Seravezza e al Museo Piaggio di Pontedera. Del 2014 la personale a Ponte de Sor (Portogallo). In seguito alla collettiva “Il Muro – 25 anni dopo” all’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania di Roma, dona un’opera in ricordo della caduta del Muro di Berlino. Del 2015 le personali nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino (PG), alla sede Carismi di Lucca e a Palazzo Pretorio di Certaldo (FI). Nello stesso anno la collettiva “Expo Arte Italiana” a Villa Bagatti Valsecchi a Varedo (MB), curata da Vittorio Sgarbi. Nel 2016 inaugura la scultura monumentale (h 3,90 m) “Pinocchio e il gioco del cerchio” in acciaio cor-ten, collocata su una rotatoria a San Miniato Basso (PI). Nel 2017 espone alla Torre Civica, alla Galleria Fiordamaro di Bientina e a Palazzo del Pegaso a Firenze. Nel 2018 lo troviamo alla Galleria Simmi a Roma, al Palazzo dei Priori di Volterra (PI), al Tokiù Plaza a Tokyo, a San Miniato e alle Officine Garibaldi di Pisa. Del 2019 la collettiva itinerante “Sheep Art – Arte in transumanza” a Palazzo Pretorio di Certaldo, a cura di Filippo Lotti. Partecipa a varie fiere d’arte internazionali. Vive e lavora a Bientina.

La mostra, organizzata da Casa d’Arte San Lorenzo per il Comune di Pisa, in collaborazione con C.R.A. Centro Raccolta Arte di San Miniato e il supporto di FuoriLuogo, vanta i patrocini di Regione Toscana e Comune di Pisa e della Fondazione Nazionale Carlo Collodi e il sostegno della Banca di Pisa e Fornacette.

INFORMAZIONI La mostra sarà aperta, ingresso libero, fino al 31 ottobre 2020, con il seguente orario: giovedì e venerdì dalle ore 11 alle 13, sabato e domenica dalle ore 11 alle 13 e dalle 15 alle 17. Chiuso lunedì, martedì e mercoledì.

Per le direttive del Protocollo Covid-19 l’accesso alla struttura è consentita a un massimo di 20 persone alla volta.

Per la giornata di sabato 10 ottobre, giorno di apertura della mostra, è prevista una apertura straordinaria dalle 11.00 alle 19.00.

La mattina alle 11.00 è prevista una visita guidata riservata ai Soci della Banca di Credito Cooperativo di Pisa e Fornacette sponsor dell’iniziativa.

Per aperture furori dagli orari indicati è possibile fissare un appuntamento ed una eventuale visita privata

Per info: Casa d’Arte San Lorenzo – 0571 43595 – [email protected]