Parlamentari che hanno chiesto e ottenuto il bonus dei 600 euro, Matteo Salvini: “ decreto del Governo l’ha permesso”

La condanna è stata unanime nei confronti dei parlamentari che hanno usufruito del bonus dei 600 euro destinati alle partite  Iva che a marzo e aprile si sono trovate in difficoltà  a causa del lockdown. Si tratta, stando alle notizie diffuse dai mezzi d’informazione nazionali, di parlamentari della Lega (tre), M5s (uno), Italia Viva (uno). La condanna nei confronti di questi parlamentari non basta, le loro espulsioni dai rispettivi partiti e le dimissioni da parlamentari devono avvenire nell’immediato. Non esiste alternativa per quanto hanno fatto. Nessuna giustificazione, né diretta, né indiretta. Le leggi sono emanate per migliorare le condizioni dei cittadini e delle imprese quando attraversano momenti difficili, Covid-19 ha messo in ginocchio un intero Paese. Il Governo con opportuni decreti sta cercando di risollevarlo e nessuno può approfittarne per incrementare il proprio elevato reddito. La colpa di quanto hanno fatto i cinque parlamentari a proposito del bonus dei 600 euro non si può addebitare ai decreti emanati dal Governo come afferma Matteo Salvini. È  come dire che la colpa di chi ha percepito la pensione da non vedente pur non essendo tale, è del Governo che ha istituito la pensione e non da chi ha finto di essere cieco. Altro esempio a proposito di chi percepisce il reddito di disoccupazione potendo evadere ogni dichiarazione del suo reale stato economico.

Gli esempi di chi continua a percepire risorse economiche destinate ai bisognosi sono tantissimi. “Uscita la legge, trovato l’inganno” è sempre presente nella logica dei furbi. Il legislatore ha l’obbligo di sorvegliare e scovare chi approfitta di determinati Decreti per i propri comodi. La condanna nei confronti dei cinque Parlamentari coinvolti nel bonus da 600 euro deve essere senza se e senza ma.