Il 12 giugno uscirà anche in versione fisica Obehi

“Obehi” (in Esan “mano dell’angelo”) è l’esordio discografico di Chris Obehi, in distribuzione fisica a partire dal 12 giugno (già disponibile in digitale dal 20 marzo in digitale su etichetta 800A Records, ASCOLTA su SPOTIFY):nove tracce in inglese, italiano, dialetto esan e siciliano tra brani originali e un omaggio a Rosa Balistreri, con quella “Cu tiludissi” gli è valsa la notorietà sui social. Un sogno che Chris Obehi ha coltivato sin da bambino nel suo Paese di origine, la Nigeria, dove suonava pianoforte e basso e da cui è dovuto scappare quattro anni fa: ha intrapreso un viaggio di 5 mesi durante i quali è stato in carcere in Libia, ha attraversato il Mediterraneo su un barcone e arrivato a Lampedusa e poi a Palermo, dove ha potuto continuare a coltivare la sua passione, la musica, e fare il suo esordio discografico.

Un album che è quindi una testimonianza luminosa per il periodo storico attuale, la prima prova di un giovanissimo talento che è riuscito ad annullare con la propria musica distanze e confini e che sente come casa sua tanto l’Africa in cui è nato, quanto la Sicilia che lo ha accolto nel 2015. E proprio per stare vicino e dare un segnale di speranza ai fan e a tutti coloro che lo hanno supportato nei mesi scorsi nella campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso che ha consentito la realizzazione dell’album, Chris Obehi ha deciso di non rinviare l’uscita del disco a causa della pandemia, ma di confermare l’uscita per il 20 marzo.

La scrittura di Chris Obehi è essenzialmente pop, le melodie sono semplici ed efficaci, la produzione e gli arrangiamenti ruotano intorno a pochi elementi sempre a fuoco: il beat della batteria suonata da Ferdinando Piccoli e spesso ispirata allo stile afrobeat di Tony Allen, il basso dall’energia “afro” esplosiva, marchio di fabbrica allo stesso Obehi, le chitarre soliste suonate dal produttore del disco, Fabio Rizzo, già al lavoro con Alessio Bondì, Dimartino, NicolòCarnesi e gli Eugenio in Via di Gioia. Un viaggio tra pop, folk, afrobeat, reggae con influenze che ricordano Tracy Chapman, Paul Simon, FelaKuti, Bob Marley e che in modo sorprendente coesistono con l’intepretazione del brano in siciliano di Rosa Balistreri e con l’unico episodio in italiano, “Non siamo pesci”,nel quale Obehi racconta le sensazioni della propria traversata nel Mediterraneo.

Il disco è statoregistrato da Francesco Vitaliti e Fabio Rizzo a Indigo (Palermo) e masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà. Chris Obehi (voci, basso e chitarra) è stato accompagnato da Ferdinando Piccoli (batteria), Fabio Rizzo (chitarraelettrica), Federico Mordino (percussioni), Yannick Tiolo (background vocals in “Mama Africa”), Donato Di Trapani (piano in “Non siamopesci”) e Stanblaze (background vocals in “100% Amore”).

La tracklistapre con “Mama Africa”, una canzone che parla della terra di Obehi, della colonizzazione subita e delle migrazioni che hanno caratterizzato l’Africano: “il messaggio che voglio trasmettere con questa canzone é la libertà di movimento di ogni essere umano”, racconta Chris. “100% Amore”: “una delle prime canzoni d’amore che ho scritto. É il mio inno all’amore puro”. “MrOga”: il primo afro beat di Obehi, nato dal bisogno di esprimere le sue origini e la sua identità nigeriana. La canzone tratta il tema degli abusi di potere. Il testo é in pidgin, una lingua che unisce africani di diverse nazioni.“Fly Away” racconta l’amore tra due persone nato in un momento in cui nessuno credeva potesse accadere, eccetto i diretti interessati che, nonostante le difficoltà, non riuscivano ad allontanarsi l’uno dall’altro. Ispirato da una storia vera. “Walaho” è il racconto del legame tra madre e figlio: “ho scritto questa canzone in Esan per mia madre, raccontando di come una mamma sia un esempio e abbia il compito di indicare al proprio figlio la strada giusta da seguire”. “Without you” è un afro funk che parla di un amore a distanza. “Voice of the wind”parla di chi é obbligato a stare lontano dalla propria casa, non per sua volontà. Speranza nel genere umano e sostegno al cambiamento sono temi centrali in questa canzone. “Cu ti lu dissi” é il mio porta fortuna, spiega Chris. É una canzone di Rosa Balistreri a cui sono particolarmente legato, che mi ha fatto conoscere a Palermo e in giro per la Sicilia. Interpretarla é il mio modo di ringraziare questa terra che mi ha accolto come un figlio. “Non siamo pesci” é il“mio inno per la difesa dei diritti umani, il mio modo di ricordare a chi ascolta di restare umani, di vivere liberamente nel rispetto degli altri e di abbattere confini di qualsiasi genere tra le persone. Questa canzone é nata da un’esperienza che ho vissuto in prima persona durante il mio viaggio verso l’Europa”.

Chris Obehi (Warri, Nigeria, 1998) ha lasciato il suo Paese nel 2015, minorenne. Il suo viaggio verso l’Europa è durato 5 mesi durante i quali è stato in carcere in Libia e infine ha attraversato il Mediterraneo su un barcone. Dopo essere arrivato a Lampedusa e poi a Palermo, ha scelto di vivere dedicandosi al suo grande sogno: quello di fare musica. In Nigeria suonava il pianoforte e il basso in chiesa, musica gospel. Quando è arrivato in una comunità per minori a Palermo, ha deciso di riprendere la propria passione per la musica e di imparare a suonare la chitarra da autodidatta. Scopre Rosa Balistreri grazie a un suggerimento di un amico musicista, Francesco Riotta, che una sera gli fece sentire“Cu ti lu dissi”. Per Chris fu una scossa: quando comincia a suonare e cantare le canzoni di Rosa Balistreri in pubblico, le persone che lo ascoltano, rimangono molto stupite da questo ragazzo africano così innamorato della musica siciliana. Una serie di video divenuti virali sui social lo hanno portato all’attenzione del grande pubblico, come un’intervista di Repubblica mentre Chris faceva busking o il video realizzato da Palermo Festival davanti al murales di San Benedetto il Moro a Ballarò che è stato visto quasi un milione di volte. Nel 2020 ha vinto il premio Rosa Balistreri e Alberto Favara e ha ricevutola Targa SIAE Giovane Autore a Musica contro le Mafie, con una premiazione a Casa Sanremo durante la quale ha suonato la sua “Non siamo pesci”. Nello stesso periodo ha firmato il suo primo contratto discografico con 800A Records e ha realizzato con la produzione di Fabio Rizzo il suo primo disco, “Obehi”, che contiene canzoni autografe scritte in inglese, italiano, nel suo dialetto Esan e infine in siciliano, con un omaggio a Rosa Balistreri.