Intervista al rapper Cloude

“RESTA CON ME” è il nuovo singolo di Claudio Calcagno, in arte CLOUDE. Una canzone di stampo totalmente autobiografico e racconta la vita e le scelte personali di Cloude. Lo abbiamo incontrato per fargli qualche domanda.

Qual è stata la scintilla che ti ha spinto a diventare musicista?
Da quando ho iniziato ad ascoltare musica, soprattutto italiana, quello che mi piaceva era la capacità dell’artista di esprimere un pensiero, un desiderio, un sentimento o una protesta. Ascoltando continuamente musica rap, è stato naturale provare a scrivere le mie emozioni e idee. É stato un po’ casuale e di passione verso la musica.

“Resta con me” è il titolo del tuo nuovo singolo. Hai dichiarato che la consapevolezza di gestire le paure e poterle trasformare in opportunità per ritrovarsi, per fare un po’ di ordine, ti ha reso più consapevole delle tue capacità. Ti va di spiegarci meglio questa tua affermazione?
Scrivere è molto bello e intimo, però c’è stato in me qualcosa che non riuscivo ad esternare, a tirare fuori nei testi, ed erano proprio le paure. Quando avevo 20 anni me ne fregavo, uscivo e non ci pensavo, ti bevi una birra, ti scordi di tutto, ma in realtà nulla scompare. Non avere stima in se stessi è qualcosa che ti rende debole, tutto è traballante. Crescendo mi sono messo all’angolo e ho deciso di dedicarmi del tempo per capirmi, cosa che prima non facevo, anche perché la mia vita è fatta di mille impegni e responsabilità che non ti concedono tempo da dedicarti, era più facile non pensarci. Alla fine quando ho ripreso a scrivere, dopo avere fatto lavoro su di me, mi sono sentito un po’ più libero, in una giusta dimensione, un nuovo io.

Parliamo un po’ del tuo album in uscita…qualche piccola anticipazione?
Il nuovo disco è una bomba. Saranno una decina di tracce, un solo featuring importante a cui tengo molto. Le produzioni sono tutte di alto livello, Nebbia, 24Noodles, Next3 production, JØ Diana. Il resto lo scoprirete appena sarà fuori.

Come vedi la nuova scena rap/trap italiana e come interpreti questa nuova ondata di innovazione? Qual è il motivo di questo improvviso movimento? 
La nuova scena, supportata molto da quella già esistente, sta facendo delle cose molto belle in linea di massima, poi c’è sempre qualche roba meno interessante anche se spesso troppo spinta dai media e da giornali di settore, ma non sono qui per fare critica. La trap soprattutto è molto immediata e fruibile per i giovanissimi, facile in qualche modo anche da fare, a volte ottenendo buoni risultati, poi un conto è un pezzo che riesce anche un po’ per fortuna, riuscire invece a mantenere uno standard non è facile per tanti motivi.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri? 
Sono cresciuto con Neffa e Fibra, che suonano sempre nel mio stereo. Oggi la scena è qualcosa di importante e potente, dove l’ispirazione non manca mai. In questo ultimo periodo sto ascoltando molto Mac Miller, Luchè, Marracash, Club Dogo, Gambino e tanti altri

Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro di Cloude? Ti vedremo live? 
Quello che spero è sicuramente di riuscire a fare solo questo, musica, tanta musica. Vorrei poter collaborare con alcuni artisti che sono per me idoli da sempre, magari suonandoci anche nei live, oltre ai miei che arriveranno appena sarà tutto finito.