Ovunque

Ovunque

Di Vincenzo Calafiore

16 Maggio 2020 Udine

( ai tempi del colera)

“…..Vedi io penso che il mio posto sia tu, tu e nient’altro.
Forse per questo motivo non sto bene da nessuna parte, in nessun luogo ove tu non sia con me.

E per  per questo che ti cerco anche dove so di non poterti trovare.

Ti cerco e basta! “  

                                                                                                                                            Vincenzo Calafiore

Questo “ pezzo “ dovrebbe chiudere per un breve periodo spero, un ciclo dedicato alla

“ Donna”, all’amore o almeno a chi crede nell’amore.

A coloro che lo hanno inseguito senza raggiungerlo, o non hanno saputo coglierlo.

E’ dedicato a coloro che lo hanno difeso dalle tempeste, preservato dalla violenza, dalle umiliazioni, a chi invece lo ha coltivato come fosse la cosa più bella.

Dedicato a chi è “rimasto” superando assieme i momenti peggiori, le mareggiate disastrose, le tempeste.

L’amore non è razionale, è l’irrazionale, l’inconscio. L’amore che regala i pochi momenti di felicità e fa si che le pene siano il sale, il buon sapore.

Perché l’amore è non una, ma la “ Magia “ della vita e la vita senza l’amore non è vita è esistenza, è recitazione di una parte conosciuta e noiosa, dinanzi a una platea che dell’amore non ne sa proprio nulla.

E io ? Io uomo lo so di alzarmi ogni mattino e di andare nel mio camerino ad indossare l’abito più bello di scena! Bevo il mio caffè e intanto penso: chissà che ruolo mi assegnerà oggi lui.. Mangiafuoco!

Poi come se nulla fosse, con il terrore dentro dipingendo man mano il mio sorriso mi avvio sul tavolaccio.
Si sono accese le luci, sento in me il patos della platea e con coraggio inizio a muovermi recitando a memoria il mio copione, quello che continuo a scrivere da una vita: sono già in scena, non devo deludere Mangiafuoco nè la Platea…. ecco mi guardo a uno specchio casualmente e mi vedo triste, non vedo però la mia ombra rimasta chissà dove sul tavolaccio… allora chi sono io?

Si chinò la mia ombra su quanto è rimasto della mia vita, e iniziò la sua parte, a prendersi vita e a preservarla con la stessa tenacia di un timoniere che stringe il timone nel mare in tempesta,  fino al mattino dopo la tempesta, su un mare liscio e di bonaccia. Ora, vedi amore mio sono nude le mie parole, che scrivo .. come sono nudi i silenzi della tu bocca assetata di baci.

Nuda è la scena del nuovo giorno ove giacciono i miei sogni senza la poesia dei tuoi occhi, nuda è la testa dei tuoi baci e il cielo di stelle in queste notti di maggio.

So che ci sarà un ritorno, nudo di pensiero tra la gente accecata da mille cose inutili; allo specchio si presentano ai ciechi le mie invisibili cicatrici.

L’Amore attorno a un tavolo, in una partita a carte, attorno al volo delle parole e tu amore mio vedesti aprirsi nei tuoi occhi neri un’alba nuova, ai suoni dei baci, nudi come folli amanti  della vita, la nostra vita.

E ricordiamo nelle albe opache le nude intimità e labbra consumate in un amplesso delle nostre anime!

Ti faccio dono delle mie mani amore, che scivolano leggere tra le pieghe della tua carne per farti dono della mia anima.

Ti voglio, ti stringo e ti faccio dono di parole che ti contengono, che dicono di te.. Ti dono i miei occhi che hanno guardato i tuoi seni,  ti racconto delle mie labbra sulle tue labbra. Amo il tuo collo da cigno, il tuo essere un Amapola tra le anime nane. Le mani che si intrecciano con le tue in una notte incendiata, che sublima i sensi, fa poesia, quella che abbiamo fatto insieme su quella riva d’amore, di lenzuola bagnate sui corpi!

Amo te, quella che nessuno ha mai respirato come ti respiro io, quella che mai nessuno ha avuto. Sai l’amore  è irrazionale come lo è la vita, come lo è irrazionale il “ viaggio “ che ogni giorno facciamo. Il razionale non potrà mai essere ne vita ne sogno è il niente!