Il Piemonte punta a dimezzare le leggi regionali
E’ in corso il percorso per ridurre e semplificare l’impianto di 916 norme che ad attualmente compongono e appesantiscono il sistema giuridico della Regione Piemonte. Le prime 29 inserite in un disegno di legge approvato dalla Giunta regionale sono state fisicamente portate al macero (stampate su carta riciclata e già usata su un lato) dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore alla Semplificazione, Roberto Rosso, presso la DS Smith di Torino, dove Cartesio porta la carta raccolta in uffici e abitazioni. “Scenderemo così sotto la soglia psicologica delle 900 leggi – hanno commentato Cirio e Rosso – Ma il nostro obiettivo è dimezzarle. Semplificazione vuol dire meno costi e meno burocrazia per un Piemonte più veloce”. “Inizia così – ha continuato Rosso – un percorso di razionalizzazione che vedrà una nuova rottamazione ogni sei mesi. E d’ora in poi, a meno che non sia qualcosa di molto innovativo, non si potranno fare nuove leggi senza tagliarne di precedenti. Un cammino lungo ma che contiamo di portare a termine con determinazione”. Il provvedimento chiede ai consiglieri di abrogare, totalmente o parzialmente, leggi che nel frattempo sono state superate da nuove disposizioni statali o regionali, o che in qualche modo hanno cessato i loro effetti diventando inoperanti. Nove, risalenti agli anni 1974-1990, riguardano finanziamenti per la realizzazione di strutture turistico-ricettive implicitamente abrogate dalla disciplina successiva (l.r. 18/1999 “Interventi regionali a sostegno dell’offerta turistica”) che, in tale ambito, è intervenuta a regolare adeguatamente la materia. Altre quattro leggi, relative al periodo 1974-2000, riguardano società non più partecipate dalla Regione come Sagat e Sacet, o non più esistenti, quali E.C.B. Spa, liquidata, e Texilia Spa, incorporata in Città Studi di Biella. Si prevede l’abrogazione di una norma relativa alle specie di volatili cacciabili. Attualmente tutta la disciplina relativa alla tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria è ricompresa nella l.r. 5/2018, che ha assorbito tutte le precedenti normative, e pertanto la norma in esame risulta già implicitamente abrogata. Sono 14 le leggi che riguardano il bilancio e i tributi, 13 delle quali relative ad autorizzazione all’esercizio provvisorio nel periodo dal 2012 al 2018, che hanno quindi terminato i loro effetti in quanto si riferivano a specifiche annualità finanziarie o disponevano in modo provvisorio in attesa dell’approvazione degli strumenti finanziari definitivi. Infine, abrogata parzialmente la legge regionale 8/2006 che riguarda il supporto agli enti locali, con cancellazione dell’art.1, in quanto già ricompreso in normative successive (art. 10 della legge regionale 11/2012 e art. 18 della l.r. 23/2015) che prevedono il supporto tecnico-amministrativo agli enti locali da parte della Regione, mentre permangono gli art.2 e 2bis e successivi, in quanto garanzia di tutela per i piccoli Comuni.