Nuove raccomandazioni sulla primissima infanzia: che cosa cambia rispetto al passato

Ogni 5 anni vengono riviste le linee guida per i neogenitori, indicando loro quali sono le cortezze da avere per evitare incidenti ma anche per aiutarli a gestire il neonato. Per saperne di più, basta visitare Portalebimbo.it il portale delle Mamme e dei bambini.

Attenzione ai consigli di mamme e nonne

È ovviamente normale e ben accetto che le mammee e le nonne vi diano consigli su che cosa fare nella primissima infanzia di vostro figlio, ma a volte non sempre quello che dicono è corretto. Con il passare degli anni e dei decenni, alcuni precetti che valevano quando eravate piccoli voi, sono stati modificati e mandati in pensione da nuove prassi. I metodi di mamma, o addirittura nonne, possono contrastare con le nuove raccomandazioni perciò prendetevi sempre il tempo di spiegare loro quali sono le nuove linee guida, soprattutto quando decidete di sfruttarli come babysitter per avere qualche ora libera. Insistete pure perché ne va della sicurezza e della salute del neonato!

Il pelle a pelle

Una volta quando i bambini nascevano stavano un attimo con la mamma e poi venivano portati via. Oggi non succede più perché gli studi hanno confermato la validità del metodo cosiddetto “pelle a pelle”. Dopo il parto, il bambino viene lasciato con la mamma che lo stringe al petto. Il corpo a corpo nella prima ora dopo il parto agevola la transizione per i bambini che vengono al mondo, soprattutto quelli prematuri. I benefici del metodo sono molteplici: temperatura corporea stabile, capacità cardiorespiratorie nella norma, pianti e urli ridotti. Bisogna pensare che prima il bambino stava in un ambiente protetto e tranquillo e il aperto è traumatico per loro. Il trauma si riduce grazie a questa pratica che ormai dovrebbe esser stata introdotta in tutti i reparti di ostetricia.

Il co-sleeping

Si parla di co-sleeping per trattare l’argomento della nanna, sempre molto delicato e non sempre facile con i bambini appena nati. È cambiato molto rispetto al passato e si consiglia di far dormire il neonato, anche fino a 6 mesi o addirittura un anno di vita, accanto al letto matrimoniale. Invece di sistemare il bambino in un’altra stanza come si faceva una ventina – trentina di anni fa, si utilizza un’apposita culla che diventa un’estensione del letto matrimoniale. Grazie a una sorta di ancora, il lettino, detto anche culla next to me, si aggancia e il neonato dorme accanto ai genitori che hanno benefici enormi tra cui un monitoraggio più assiduo e maggiore praticità nel cambio, nell’allattamento etc.

No a poltrone, sdraio etc.

In passato si usava spesso per allattare una poltrona o una sedia a dondolo, ma le nuove linee guida aggiornate consigliano di preferire il letto. In poltrona, il genitore si può assopire e gli elementi morbidi come braccioli e imbottiture possono rappresentare un rischio di soffocamento per il neonato. La superfice piatta del letto è sicuramente più sicura per i neonati, avendo cura di rimuovere cuscini extra, lenzuola e coperte troppo morbide o anche altri oggetti come i giocattoli.