Porti chiusi, un provvedimento che non sta evitando lo sbarco degli immigrati che non sono l’unico problema degli italiani

“I porti italiani sono chiusi e nessuna nave può attraccare per fare sbarcare immigrati”. Un’affermazione che gli italiani ascoltano di continuo ma alle banchine continuano ad attraccare nave per sbarcare extracomunitari. Lo fanno con la forza o, raramente autorizzate, il risultato non cambia: Le nave Ong continuano a trasportare immigrati nei nostri porti. E quando non è la nave ad attraccare al poro, gli immigrati sbarcano sulle nostre coste attraverso l’utilizzo dei gommoni. In questo periodo in cui la forza del mare è quasi calma piatta, sbarcano a centinaia sulle nostre coste. Di fronte al tanto “gridare” da parte del Ministro degli Interni, Matteo Salvini, a proposito della chiusura dei porti un’osservazione deve essere fatta, e la fanno tantissimi cittadini: se tanto da tanto, se gli immigrati continuano a sbarcare in ogni caso, è giunto il momento che il Ministro Salvini metta in campo qualche altro provvedimento per bloccare il continuo flusso. Gridare sulle piazze o attraverso streaming, o durante un’ospitata televisiva che in Italia non sbarcheranno immigrati perché i porti rimarranno chiusi, si sta rivelando un provvedimento inadeguato. Il proibizionismo non ha mai eliminato l’illegalità diffusa. Gli esempi in tal senso non mancano. In America ai tempi del proibizionismo dell’alcool si consumavano fiumi di whisky prodotto e smerciato illegalmente. La famosa legge promossa dalla senatrice Lina Merlin (abolizione della prostituzione attraverso la chiusura delle case di tolleranza) non ha eliminato la prostituzione ma ha alimentato il traffico e lo sfruttamento illegale delle prostitute costrette dai loro “protettori” a prostituirsi per le strade. L’uso della droga è proibito, rappresenta il dramma del terzo millennio per intere generazioni, giovani in particolari, ma in Italia arrivano quintali di sostanza stupefacente che poi s’immette clandestinamente in commercio con enormi ricavati. Ridurre la presenza sulle Piazze, essere presente con più assiduità negli incontri europee con altri ministri degli Interni per mettere a punto la giusta strategia nei confronti dell’immigrazione, è quanto dovrebbe fare il Ministro e Leader della Lega, Matteo Salvini. Il solo gridare nelle Piazze e sottoporsi a continui self potrebbe rivelarsi fra non molto inidoneo per rimanere in auge politicamente. L’Istat ha di recente annunciato l’aumento dell’occupazione tra gli over cinquanta, ma è altissima la disoccupazione giovanile. Le tasse non calano, anzi aumentano e scrutando l’orizzonte niente ancora s’intravede a proposito della flat tax. Gli Ospedali hanno bisogno di medici ma la specializzazione rimane a numero chiuso. I servizi in genere sono carenti specie dal versante trasporti (il Sud il più penalizzato). Il M5s di fronte ai tanti problemi irrisolti ha già pagato un salatissimo prezzo elettorale. Dopo appena un anno di governo insieme alla Lega si è dimezzato passando dal 32% al 16%. I cittadini vogliono le giuste risposte per i loro problemi, l’immigrazione non può rappresentare il vulnus di tutti i mali. Un’altra domanda è d’obbligo: senza la questione immigrati, la Lega sarebbe al 35% considerando ciò che in generale sta facendo per il Paese?