C’è un sogno che ci sta sognando nella Stagione 2019/2020 del Teatro di Roma

Con un’ispirazione che arriva dai boscimani del Kalahari, con la sfida poetica di “C’è un sogno che ci sta sognando”, si annuncia la Stagione 2019/2020 del Teatro di Roma – Teatro Nazionale, una promessa di viaggio nei luoghi di un teatro vivo, aperto, desideroso di contemporaneità. Si inaugura sotto questo segno il nuovo ciclo di direzione dello Stabile nazionale, guidato da Giorgio Barberio Corsetti, con la consulenza artistica per il Teatro India di Francesca Corona, sotto l’egida del Presidente Emanuele Bevilacqua. Una direzione che propone un nuovo corso, attento agli echi dall’estero e alla necessità di una presa sul reale del tempo presente, con il progetto di dare allo Stabile il respiro di un teatro europeo. Per questo motivo la programmazione 2019/2020 si struttura attraverso una prospettiva “verticale” che accoglie nello stesso sguardo le diverse discipline della scena. Le produzioni sono 23 su un cartellone di oltre 70 proposte complessive. Apre al Teatro Argentina Alessandro Sciarroni con Augusto, racconto coreografico sull’amore e sulla sofferenza attraverso l’obbligo della risata. Tra i tanti artisti sul palco si ricordano, tra gli italiani, Massimo Popolizio che porta in scena John Steinbeck con Furore e i successi di Ragazzi di vita e Un nemico del popolo; Emma Dante con Misericordia e, a chiudere la stagione, Filippo Dini, che dirige il suo primo Pirandello. Tra le molte presenze straniere, Milo Rau, Kornél Mundruczó, Phia Ménard. La nuova direzione ripensa Teatro India con “Oceano Indiano”, re-immaginando la struttura come spazio propulsore di creatività abitato da artisti e spettatori. Un teatro-oceano che si espande nei quartieri attorno e si riconnette con il resto della città, proponendosi come occasione di incontro. Le sue sale diventano la dimora stabile di cinque artisti a cui è affidato il compito di co-immaginare le possibilità e riprogettare gli spazi di India lungo la Stagione. Fabio Condemi, DOM- (Leonardo Delogu e Valerio Sirna), Industria Indipendente (Erika Z. Galli e Martina Ruggeri), Michele Di Stefano con mk, Muta Imago (Riccardo Fazi e Claudia Sorace), compongono questo quintetto di “padroni di casa” che proporrà cinque coproduzioni e accoglierà gli spettatori con esperienze dai formati imprevedibili, fedeli in questo alla vocazione sperimentale del luogo. Preludio a questo progetto sarà Festa India, una quarantottore di festeggiamenti in occasione dei venti anni dall’apertura del Teatro India in compagnia degli artisti che hanno segnato la sua storia e dei suoi nuovi protagonisti. Per il Teatro Torlonia la nuova direzione sceglie un’offerta di spettacoli che affianca la poesia dal vivo al teatro di parola, riannodando il tessuto teatrale a quello poetico-letterario. Con la sua apertura straordinaria il Teatro Valle propone un palinsesto di attività, tra mostre, installazioni ed eventi, per far rivivere la storica sala settecentesca e preservarne la relazione con la città. Tra le novità la rassegna Teatro per le nuove generazioni, una ricca programmazione dedicata al pubblico dei ragazzi e delle loro famiglie che propone alcune tra le produzioni più interessanti del panorama internazionale. Grandi Pianure è invece il progetto sulla coreografia contemporanea affidata a Michele Di Stefano, che si presenta quest’anno in una nuova edizione, ancora più amplificata e diffusa in spazi non convenzionali, ma soprattutto integrata nel flusso dei programmi dei teatri. Arricchisce la Stagione il programma di Visite Animate alla scoperta dei luoghi segreti di Argentina, India, Torlonia e Valle; tra i cicli culturali la VI edizione di Luce sull’Archeologia, dal tema “Alle origini di Roma”. Infine si rinnovano le partnership con Romaeuropa Festival, Short Theatre, Filarmonica di Roma e la collaborazione con Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico; e con, tra le altre, Allezenfants!, Dominio Pubblico – la città agli under 25, Premi 2019 Tuttoteatro.com Cappelletti-Nicolini, Teatri di Vetro.