Cagliari. Presentazione del libro I paesi sul Gennargentu nella costante resistenziale

Mercoledì 29 maggio alle ore 18 appuntamento con la cultura a Cagliari. Presso lo Spazio eventi al primo piano della MEM Mediateca del Mediterraneo, alla presenza dell’autore, si terrà la presentazione del libro “I paesi sul Gennargentu nella costante resistenziale” di Salvatore Frau. A coordinare l’appuntamento Renato Poddie. Intervento di Gian Piero Liori “Desulo ed i paesi resistenti del Gennargentu”. Spinto dalla curiosità di ampliare le conoscenze e andare oltre il ristretto ambito del mondo che sta intorno, l’autore si spinge sempre più in là, fuori dai suoi luoghi e dal suo paese. Utilizzando la scarsa documentazione disponibile, prende in esame le caratteristiche del territorio dal punto di vista geografico, storico, della tradizione orale, delle leggende e delle vicende legate all’organizzazione della vita del villaggio dalle sue origini sino ai nostri giorni. Scopre che i rapporti interni ed esterni con gli altri paesi, (Ovodda, Fonni, Villagrande, Arzana, Aritzo, Belvì, Tonara, Tiana) con alcuni in particolare, sono stati molto spesso conflittuali, talvolta violenti e drammatici. Ne segue gli sviluppi, le cause e le secolari controversie giudiziarie facendo sempre riferimento ai documenti e confrontando varie versioni. Dà risalto alla “microstoria” di queste realtà, non chiusa in sé né fine a se stessa, trascurata dalla Storia Ufficiale, che non si cura neppure della storia dei Sardi e della Sardegna, ma solo dei suoi dominatori, come emerge dai testi dei vari ordini di scuola. Risaltano vicende importanti perché videro l’affermarsi di una grande civiltà, quella nuragica, la quale rivela i chiari segni di una cultura che caratterizzò e definì l’identità dei Sardi. Traspare così come vi sia “una continuità mai interrotta tra le comunità della Sardegna attuale e quelle dei secoli passati; come i luoghi abitati della Sardegna sono luoghi abitati da millenni, quasi sempre senza alcuna soluzione di continuità”. Conduce a scoprire così che i vari paesi, dotati per un motivo o per l’altro di una notevole autonomia sin dalle origini a causa del loro costante isolamento sulle montagne, pur in contrasto tra loro per problemi di sopravvivenza interna, si opposero e resistettero ai tentativi esterni dei vari popoli che si alternarono per sottometterli e controllarli. Per cui resta valida l’affermazione del “grande padre”, Giovanni Lilliu, che parla di “una costante resistenziale” nei confronti dei popoli invasori.