Londra. Libdem in campo per fermare la Brexit

La Scozia chiede un nuovo referendum indipendentista in caso di Brexit. Gli unionisti irlandesi si battono per l’unificazione tra Irlanda del Nord e il resto del Paese. Londra si trova a dover fronteggiare una situazione difficile da gestire. Anche sul fronte interno. E’ stata appena lanciata infatti una campagna elettorale giocata su un solo obiettivo “fermare la Brexit”. E’ l’impegno assunto dal Partito Liberaldemocratico britannico, storicamente terza forza nello scenario politico del Regno, in occasione dell’evento di presentazione delle candidature in vista delle Europee. Londra è destinata a partecipare alle Europee di maggio nonostante i tre anni trascorsi dal referendum del 2016 a meno che il Governo Tory di Theresa May non riesca a trovare un compromesso con il Labour di Jeremy Corbyn per far ratificare entro il 22 maggio dal Parlamento il divorzio dall’Ue. Un obiettivo che i LibDem intendono del resto contrastare in tutti i modi possibili, come ha ribadito il leader Vince Cable, intervenendo all’evento nel quartiere londinese di Wapping. Cable ha accusato conservatori e laburisti di avere portato la Nazione alla “paralisi” e ha invocato ancora una volta un secondo referendum come “unica via d’uscita”. Ha definito peraltro “un peccato” che il fronte dei partiti pro Remain in prima fila nella richiesta di un referendum bis non si presenti unito, rimproverando ai Verdi e a Change Uk (formato da fuoriusciti di Labour e Tory) di non avere accettato la sue offerte al riguardo. Un no che rischia di disperdere i consensi sia nei confronti delle due formazioni tradizionalmente dominanti a livello nazionale (conservatori e laburisti); sia rispetto al neonato Brexit Party di Nigel Farage, che alcuni sondaggi indicano ora come favorito per fine maggio.