Milano. laVerdi: Brahms e Mendelssohn per l’Europa 9, 10, 12 maggio

Nel 1833, quando Felix Mendelssohn eseguiva per la prima volta a Londra la sua celebre Sinfonia n. 4 Italiana, capolavoro del romanticismo sinfonico, ad Amburgo nasceva Johannes Brahmsche proprio da quel romanticismo sarebbe partito per il suo percorso musicalefino alle soglie del novecento e che48 anni dopo, a Budapest, eseguiva il suo secondo concerto per pianoforte e orchestra. Giovedì 9 maggio (ore 20.30), venerdì 10 maggio (ore 20.00) e domenica 12 aprile (ore16.00) all’Auditorium di largo Mahler l’Orchestra Verdieseguirà il Concerto per pianofortee orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83 di Johannes Brahmse laSinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 Italiana di Felix Mendelssohn. A far dialogare questi due capolavori dell’Ottocento tedesco valorizzandone al contempo l’unicità e le inaspettate similitudini è il direttore musicale dell’Orchestra Verdi, Claus Peter Flor. Sul palco ci sarà anche lo straordinariotalento del pianista italiano Filippo Goriniclasse 1995, primo italiano a vincere il Concorso Beethoven di Bonn,che laVerdi è lieta di ospitare per la prima volta sul palco dell’Auditorium. Giovedì 9 maggio in occasione della Giornata dell’Europa 2019 promossa dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, in apertura del concerto,il Maestro Flordirigerà l’Orchestra Verdi nell’Inno alla Gioia di Beethoven.Sarà l’occasione per sottolineare l’importanza del processo di unificazione europea lanciata il 9 maggio 1950 con la Dichiarazione di Robert Schumann. Una celebrazione di particolare importanza alla vigilia delle elezioni del Parlamento europeo del 26 maggio. Conferenza introduttiva Giovedì 9 maggio 2019, ore 18.00 – Ingresso libero Auditorium di Milano Fondazione Cariplo – Largo Mahler – foyer primo piano Biglietti serie Verdi: euro 36.00/16.00; Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler; orari apertura: mar/dom, ore 10.00/ 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org www.vivaticket.it. Programma Johannes Brahms(1833-1897) Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83 Nel periodo in cui videro la luce le quattro Sinfonie, apparse a coppie nel 1877-78 e nel 1884-86, e piú precisamente negli anni che separano le prime due dalle altre, Brahms compose alcune opere per orchestra destinate ad occupare, nella sua produzione, un posto di grande rilievo: tra queste c’è sicuramente il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra.“Sto scrivendo un piccolo concerto per pianoforte con un piccolo scherzo molto grazioso. È in si bemolle; e benché questa sia un’ottima tonalità, temo di averla utilizzata troppo spesso.” Così scriveva Brahms il 7 luglio 1881 al suo amico Herzogenbergriferendosi a una delle sue opere più ampie e imponenti. Dedicato al “caro amico e maestro Eduard Marxsen”, l’istruttore degli studi giovanili ad Amburgo,venne eseguito per la prima volta a Budapest il 9 novembre 1881 sotto la direzione d’orchestra di SandorErkel e con lo stesso Brahms al pianoforte. Il Secondo concerto op. 83 appare fin da un primo sguardo più vicino per la sua grandiosità a una Sinfonia che al modello del Concerto classico-romantico: il peso specifico della presenza del pianoforte, come portatore di autonome e compiute proposte espressive, costruttive o timbriche, insieme con l’alto virtuosismo e la varietà della scrittura pianistica, è tale da emergere nettamente anche su un impianto sinfonico cosí complesso e possente. Attraverso il pianoforte, a lui così familiare fin dalla giovinezza, Brahms aveva imparato di volta in volta a risolvere i problemi pratici della tecnica strumentale e quelli di gran lunga piú complessi della forma di ampio respiro, fino al raggiungimento della completa padronanza di tutti i mezzi espressivi, che gli permisero di affrontare il mondo della sinfoniasoltanto nella piena maturità.Beethoven, era stato su questo terreno la sua guida, non soltanto dal punto di vista dell’apparato tecnico e formale, ma nello stesso modo di concepire la musica ed è con il Concerto per pianoforte che l’anelito a toccare i vertici delle altezze a cui era giunto Beethoven rivive dall’interno delle ricchezze del proprio individuale mondo poetico e sentimentale. Felix Mendelssohn-Bartholdy(1809 – 1847)Sinfonia n. 4 in la maggiore “Italiana” op. 90 Come tanti artisti tedeschi, anche Mendelssohn subì il fascino dell’Italia dove si recò tra il 1830-31, fermandosi a Romae a Napoli. Proprio a questo periodo risalgono i primi abbozzi della Sinfonia in la maggiore che Mendelssohn non si risolse mai a pubblicare, nonostante le numerosi revisioni cui la sottopose successivamente, e che pertanto venne pubblicata postuma, come Quarta, mentre si trattava in realtà della sua terza sinfonia. Sebbenel'”Italiana” (1833) preceda di una decina d’anni la “Scozzese” (1843), le due composizioni furono abbozzate durante il soggiorno italiano. Senonché, una volta a contatto con la natura, le canzoni popolari e le caratteristiche dell’ambiente italiano, Mendelssohn si tuffò esclusivamente nel lavoro dei quattro tempi della Quarta Sinfonia, tanto che in una lettera del 21 febbraio del 1831, scritta da Roma, il musicistacosì si esprimeva: “Essa procede alacremente; è il lavoro più gaio che io abbia mai finora composto, specialmente nel finale. Niente ancora ho deciso per il tempo lento; forse dovrò aspettare di essere a Napoli per compierlo.” La sinfonia fu eseguita per la prima volta il 13 Maggio 1833 dalla Filarmonica di Londra diretta dallo stesso autore e fu accolta in modo molto lusinghiero. La cornice formale è quella classica, in quattro movimenti con ordinati ritornelli e riprese, che nella snellezza delle proporzioni sembrano guardare soprattutto ai modelli haydniani e mozartiani, anche se è avvertibile qua e là l’influsso della grande lezione beethoveniana. Ma in molti punti traspare anche il grande amore che Mendelssohn nutriva per Bach. Espressione di un felicissimo equilibrio spirituale, in cui i termini di classico e di romantico si fondono e si integrano magnificamente, qui il“romanticismo felice”, come fu ben definito quello di Mendelssohn, trova una delle sue più perfette espressioni. Nella più celebre sinfonia di Mendelssohn il carattere ‘italiano’, più che a temi popolari di chiara individuazione, si ritrova nella sua spumeggiante freschezza, nella cantabilità mediterranea di molti temi, nella luminosità della magistrale strumentazione. Biografie Filippo Gorini pianoforte Vincitore nel 2015 del Concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn (con voto unanime della giuria), nel quale ha inoltre ricevuto due premi del pubblico, a soli ventitré anni Filippo Gorini è uno dei più interessanti talenti della sua generazione. Si è esibito con grande consenso di pubblico e critica in prestigiose sale internazionali (Konzerthaus a Berlino, Gewandhaus a Lipsia, Beethovenhalle a Bonn, Laeiszhalle ad Amburgo, Herkulessaal a Monaco, e inoltre a Mosca, Londra, Varsavia, Pechino); nel 2016 ha effettuato una tournée con la KlassischePhilharmonie di Bonn nelle principali città tedesche (Bonn, Amburgo, Norimberga, Hannover, Brema, Stoccarda), e ha debuttato in recital per il Beethovenfest di Bonn. Tra i recenti impegni, concerti con l’Orchestra Sinfonica del Lichtenstein, la Filarmonica Slovacca e l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, numerosi recital in Europa (Konzerthaus di Berlino, Elbphilharmonie di Amburgo, Flagey di Brussels) e, in Italia, per la Società del Quartetto di Milano, il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, l’Accademia Filarmonica Romana, la Filarmonica di Trento, gli Amici della Musica di Perugia e Bologna Festival. Gorini è anche il vincitore del Premio “Una vita nella musica – Giovani” 2018, che dal 1979 viene annualmente assegnato al Teatro La Fenice di Venezia da un comitato scientifico di critici e musicologi.Tra gli impegni salienti del 2019, il debutto alla Tonhalle di Zurigo, al Festival Schubertiade in Austria, alla Fondation Louis Vuitton a Parigi, negli Stati Uniti (Seattle e Portland), in Canada (Vancouver) e, in Italia, con l’Orchestra Sinfonica Siciliana e con l’Orchestra “G.Verdi” di Milano (Brahms, Concerto n.2, con la direzione di Claus Peter Flor). Nel settembre ‘19 eseguirà la Fantasia Corale di Beethoven con l’Orchestra e Coro del Mozarteum di Salisburgo, diretta da Riccardo Minasi, nel concerto inaugurale della stagione sinfonica 19/20, presso la GroßerSaal del Mozarteum.Il suo primo CD, con le “Variazioni Diabelli” di Beethoven, registrato presso la Beethovenhaus di Bonn, e uscito nell’agosto 2017 per l’etichetta francese Alpha Classics, ha ricevuto i più alti riconoscimenti dalla stampa internazionale: “Diapason d’Or” di ottobre 2017, 5 stelle da The Guardian, BBC Music Magazine e Le Monde, e “Supersonic Award” Pizzicato.Diplomatosi al Conservatorio “G.Donizetti” di Bergamo con lode e menzione d’onore e perfezionatosi presso il “Mozarteum” di Salisburgo, continua gli studi con Maria Grazia Bellocchio e con Pavel Gililov, ai quali si aggiunge il prezioso consiglio di Alfred Brendel. Riceve regolarmente la borsa di studio per partecipare ai corsi di perfezionamento della International Music Academy del Lichtenstein. Nel 2016 è stato invitato a partecipare al progetto dell’Accademia di Kronberg “Chamber music connects the world”, nell’ambito del quale ha avuto modo di collaborare, tra gli altri, con il violoncellista Steven Isserlis. Tra gli altri premi vinti spiccano il “Beethoven-Ring” conferito dall’associazione “Cittadini per Beethoven” di Bonn (2016), il premio del Festival “Young Euro Classic” di Berlino (2016) e, in precedenza, il primo premio al Concorso “Neuhaus” del Conservatorio di Mosca (2013).Il suo repertorio si estende dal barocco fino ad autori contemporanei come Stockhausen, Boulez, Sciarrino, Adés.È stato lodato da Andrei Gavrilov come “un musicista con una combinazione di qualità artistiche rare: intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo”. Claus Peter Flor, direttore Direttore musicale dell’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Riconosciuto a livello mondiale quale direttore dall’istintivo ed incisivo talento musicale, Claus Peter Flor ha costruito una prestigiosa carriera internazionale. È apprezzato per la sua competenza e per l’interpretazione del repertorio austro-tedesco (Bruckner, Mahler, Strauss, Brahms, Schumann e Mendelssohn), delle opere di Shostakovich ed ha una particolare affinità con il repertorio ceco di Dvorak e Suk di cui ha inciso molti brani durante il suo incarico di Direttore Principale della Malaysian Philharmonic. Il M° Flor ha iniziato la sua carriera musicale studiando violino nella sua città natale e a Weimar, prima di concentrarsi sulla direzione d’orchestra con RolfReuter ed in seguito con Rafael Kubelik e Kurt Sanderling. Nel 1984 è stato nominato General Music Director della Konzerthausorchester di Berlino, attivando allo stesso tempo regolari collaborazioni con le altre principali orchestre tedesche: la Gewandhaus di Lipsia e la Staatskapelle di Dresda. Nel 1988 ha debuttato con la Filarmonica di Berlino, dove è poi tornato in altre due occasioni. Nel corso della sua carriera ha ricoperto diverse posizioni presso un gran numero di importanti orchestre: la Philharmonia Orchestra, la Dallas Symphony Orchestra, la ZürichTonhalle Orchestra e la Malaysian Philharmonic. Prima di diventare Direttore Principale della Malaysian Philharmonic Orchestra dal 2008 al 2014. Su invito personale di Riccardo Chailly (all’epoca Direttore Principale) Claus Peter Flor è stato nominato Direttore Ospite Principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (2003-2008), con la quale ha svolto un intenso lavoro di approfondimento sul repertorio dell’Europa centrale. Il lungo rapporto con l’orchestra milanese culmina con la nomina a Direttore Musicale a partire da gennaio 2018. Nelle stagioni più recenti ha ottenuto importanti consensi di pubblico e di critica dirigendo la London Symphony Orchestra (Sinfonia n.4 di Bruckner) e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma con un programma tutto dedicato a Mozart. Nella stagione 15/16 il M° Flor è stato nuovamente invitato dalla Tonkünstler Orchestra con concerti al Festival di Grafenegg, dalla Singapore Symphony Orchestra e dalla Osaka Philharmonic. Importanti appuntamenti nella stagione 16/17 e in quella successiva includono concerti in Europa con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la RAI di Torino, la HetGeldersOrkest e la RTE National Symphony, in Asia (Giappone e Cina) e negli Stati Uniti (Aspen). Come direttore d’opera, il M° Flor mantiene una stretta collaborazione con il Theatre du Capitole di Tolosa. Nella scorsa stagione ha diretto una ripresa di Faust di Gounod e Tristan und Isolde di Wagner.Nel corso della sua lunga collaborazione con il Theatre du Capitole, Claus Peter Flor ha diretto diversi titoli d’opera tra cui Madama Butterfly di Puccini, Die Zauberflöte di Mozart, Hansel und Gretel di Humperdinck. Tornerà nella prossima stagione per una nuova produzione de Le Prophète di Meyerbeer e Die Walküre di Wagner. Precedenti collaborazioni in ambito operistico includono una produzione di Siegfried di Wagner con la regia di David McVicar all’Opera di Strasburgo ed un elevato numero di titoli presso la StaatsoperBerlin, la Deutsche OperBerlin e nei teatri di Monaco, Dresda, Amburgo e Colonia.Ha diretto Le Nozze di Figaro di Mozart e Die Meistersinger di Wagner al teatro La Monnaie di Brussels, portando l’opera wagneriana in tournée a Tokyo, Die Zauberflöte di Mozart alla Grand Opera di Houston, Euryanthe di Weber alla Netherlands Opera con la Royal Concertgebouw Orchestra e La Bohème di Puccini alla Dallas Opera. Claus Peter Flor ha un’estesa e variegata discografia, che include una serie di incisioni con la Bamberg Symphony dedicate a Mendelssohn che sono state particolarmente apprezzate e che Sony/BMG ha recentemente deciso di ripubblicare. Tra le incisioni effettuate con la Malaysian Philharmonic per la casa discografica BIS vanno certamente menzionate la Asrael Symphony di Suk (2009) e le Sinfonie n.7 e n.8 di Dvorak (2012). Giovedì 9 maggio 2019, ore 20.30 Venerdì 10 maggio 2019, ore 20.00 Domenica 12 maggio 2019, ore 16.00 Auditorium di Milano, largo Mahler Johannes Brahms Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in Si bemolle maggiore op. 83 Felix Mendelssohn Sinfonia n. 4 in La maggiore op. 90 Italiana Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi Pianoforte Filippo Gorini Direttore Claus PeterFlor