Ousseynou Sy puntava su Linate per un attentato per vendicare gli immigrati morti in mare

L’obiettivo era Linate per fare un attentato. Voleva “fare una strage” e “vendicare gli immigrati morti in mare”. Così ha detto, Ousseynou Sy, senegalese, cittadino italiano, che era alla guida dell’autobus. L’uomo lavora come autista da una quindicina d’anni per le Autoguidovie ma non era stato assunto dall’azienda, bensì acquisito come lavoratore di un’altra società quando le Autoguidovie hanno preso in appalto il servizio di trasporto scolastico di Crema. L’italo senegalese, una volta salito a bordo, avrebbe cosparso di benzina le cappelliere del bus, poi legato uno a uno i ragazzini con delle fascette. Tanto che alcuni alunni avevano ancora i segni delle fascette sui polsi. Alcuni ragazzi hanno raccontato di avere visto accanto al posto di guida due grandi sacchi neri coprivano le taniche di benzina. Durante il tragitto l’uomo ha poi urlato che avrebbe “bruciato tutto” e di voler raggiungere l’aeroporto di Linate per fare una strage. Ma è stato intercettato prima da una pattuglia dei Carabinieri che è riuscita a fermare il mezzo sulla Paullese e a mettere in salvo i ragazzi. Sul posto presenti anche i rappresentanti di Antitrerrorismo, Digos e Carabinieri. L’uomo risulta sconosciuto dal punto di vista dei sospetti legati a gesti eversivi e terrorismo islamico. Ha due figli avuti da una precedente relazione con un’italiana. Nella sua fedina penale ci sono precedenti penali per guida in stato di ebbrezza e per molestie sessuali nei confronti di un minore. Non era mai stato segnalato per episodi di radicalismo. Quando è stato fermato era visibilmente alterato, sono in corso anche accertamenti sulle sue condizioni psichiche.