Bologna. Innovazione, giovani, sostenibilità per rinnovare la cooperazione

Sostenibilità, innovazione, giovani e rinnovamento. Sono i temi al centro della relazione di Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, in apertura dei lavori del 24° Congresso dell’associazione, chiamato al rinnovo delle cariche sociali. Nel corso dell’ultimo mandato c’è stata una crescita della cooperazione, in termini di fatturati e soci, e una riduzione del numero di cooperative, prevalentemente per effetto di razionalizzazioni e fusioni: le associate a Legacoop Bologna sono 175, registrano un valore della produzione di oltre 16,5 miliardi di euro, cresciuto del +9,3% nel quadriennio 2015-2018. I soci cooperatori sono oltre 2,6 milioni. L’occupazione ha avuto un trend di crescita costante, passando da 66.883 occupati nel 2015 ai 74.163 stimati del 2018, con una crescita del 10,88%. L’86% dei dipendenti di cooperative associate a Legacoop Bologna ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Positivo anche l’andamento degli investimenti nel 2018, particolarmente nelle grandi realtà dove l’incremento è stato di oltre il 25%. Inoltre, le cooperative aderenti a Legacoop Bologna che hanno usufruito delle misure previste dal Piano Nazionale Industria 4.0 sono passate nel 2018 dall’8% al 42%, registrando il miglior dato rispetto al campione di Legacoop nazionale. “Il dato sugli investimenti per Industria 4.0 è particolarmente rilevante perché testimonia l’impegno delle cooperative per l’innovazione e la digital transformation – commenta Rita Ghedini – Un processo che abbiamo accompagnato mettendo l’innovazione al centro dell’attività associativa. Innovazione non solo tecnologica, ma prima di tutto sociale. All’economia degli algoritmi e dei lavoretti malpagati e con scarse tutele, contrapponiamo una idea diversa di innovazione cooperativa: inclusiva, equa e sostenibile”. La spinta agli investimenti si è attenuata nel 2019. I dati dell’ultima survey di Legacoop confermano lo stallo. “Assistiamo ad una preoccupante riduzione della programmazione di investimenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – aggiunge la presidente di Legacoop Bologna – Uno stallo aggravato da una politica in cui sembrano prevalere i veti incrociati, i conflitti di visione o, forse e non da oggi, visioni di breve respiro e aliene da ogni dialettica”. L’impegno per il coinvolgimento dei giovani e la promozione cooperativa, sviluppato nel corso del mandato, è testimoniato da questi numeri: oltre 8.000 giovani coinvolti nelle iniziative realizzate assieme a Fondazione Golinelli, Università di Bologna, Bologna Business School, Cern di Ginevra e nei progetti di promozione cooperativa: Vitamina C, Millennials.coop, Icaro Coop, Coopstartup Bologna, Go Coop e Think4Food. Nel 2018 si è costituito il coordinamento di Generazioni Bologna, network di cooperatori under 40. Legacoop Bologna ha previsto, già dal precedente mandato, una quota riservata ai giovani all’interno dei propri organi direttivi, ha invitato le cooperative aderenti a dare ancora maggiore spazio ai giovani cooperatori, supportandone le progettualità. L’incremento dell’occupazione giovanile è uno degli obiettivi che Legacoop si è data, all’interno del progetto Bologna 2030 – Visioni Cooperative per lo sviluppo sostenibile, realizzato in collaborazione con Urban@it e le Università Bocconi e IUAV di Venezia per definire il contributo delle cooperative associate al raggiungimento dei 17 SDGs dell’Agenda Onu 2030. “Negli obiettivi dell’Agenda Onu – spiega Rita Ghedini – ci riconosciamo non solo per ragioni valoriali, ma perché vi trovano accoglienza molte delle caratteristiche strutturali del modello cooperativo: la cultura e la pratica della responsabilità sociale, la possibilità di mobilitare le basi sociali alla condivisione e al perseguimento di obiettivi comuni, la necessità di pianificare a lungo termine e con attenzione reale alle future generazioni, la capacità di dialogare attivamente con le amministrazioni locali per progettare percorsi di cambiamento comuni”. Nella relazione introduttiva al congresso anche una riflessione sulle prossimi scadenze elettorali che interesseranno molte amministrazioni comunali, il Parlamento Europeo e la Regione Emilia-Romagna. “Ci avviciniamo ad appuntamenti importanti per il governo dell’economia e il profilo delle società in cui operiamo. Scadenze che ci diranno anche se è ancora la stagione della sfiducia, dell’indifferenza, della rabbia, della paura o se la stagione della devoluzione dell’impegno, della delega immediata volga al termine; il barometro che segnerà il nostro tempo sarà la partecipazione al voto – ha aggiunto Rita Ghedini – Facciamo il tifo perché i cittadini votino! Ci interessa la qualità dell’offerta politica e della rappresentanza; ci interessa la possibilità di poter dialogare con tutti delle nostre visioni e dei nostri progetti, senza pregiudizi o inspiegabili autocensure; ci interessa un contesto civile in cui l’azione politica non sia sclerotizzata tra centralismo di governo e sterile plebiscitarismo; ma più di ogni altra cosa ci interessa la partecipazione”.