Christchurch. Attentati in due moschee: decine di morti

Bagno di sangue in due moschee neozelandesi a Christchurch nel corso delle preghiere del venerdì. Decine le vittime, almeno 40, secondo un primo bilancio fornito dalla premier Jacinta Ardern. Quattro persone sono state tratte in arresto, tre uomini e una donna. Uno degli attentatori è un cittadino australiano definito dal premier di Canberra Scott Morrison “un estremista di destra” e “un violento terrorista”. Poco prima della strage era stato postato sui social un manifesto di 87 pagine “anti-immigrati e anti-musulmani”. Un uomo ha rivendicato la responsabilità delle sparatorie e ha spiegato chi è e il motivo delle sue azioni, che definisce un attacco terroristico. L’uomo dice di essere un australiano bianco di 28 anni che è venuto in Nuova Zelanda solo per pianificare e addestrarsi all’attacco. Ha detto di non essere membro di nessuna organizzazione, ma di aver fatto donazioni e interagito con molti gruppi nazionalisti, sebbene abbia agito da solo e nessun gruppo abbia ordinato l’attacco. Ha aggiunto di aver scelto la Nuova Zelanda a causa della sua posizione, per dimostrare che anche le parti più remote del mondo non sono esenti da “immigrazione di massa”. Il commissario di polizia neozelandese Mike Bush ha detto che sono state rinvenute auto con esplosivi nel centro della città. La premier Jacinda Ardern ha descritto l’accaduto come “un atto di violenza senza precedenti” e “uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda”. La Polizia, via Twitter, ha esortato a rimanere chiusi in casa, a non andare in moschea in tutto il Paese e a non condividere il link dell’inquietante video sulla strage a quanto pare trasmesso in diretta. L’intera città era stata messa in lockdown poi rientrato. La Ardern, parlando alla nazione, ha detto che tra le vittime potrebbero esserci rifugiati e migranti. Ad aprire il fuoco nella prima moschea di Al Noor, dove c’erano 300 persone, intorno alle 13:40 locali, sarebbe stato un uomo bianco tra i 30 e i 40 anni che indossava un’uniforme stile militare e che si tratta probabilmente del cittadino australiano. “Rimanete rinchiusi finché non avrete notizie da noi”, hanno avvertito le forze dell’ordine.